Ecco che fine hanno fatto le uova della Ferragni

Ecco che fine hanno fatto le uova della Ferragni

Decine di migliaia di confezioni ammassate in un capannone. Siamo in Puglia e delle uova griffate Ferragni restano solo gli involucri da riciclare. Plastica, anzi polipropilene da smaltire con un piccolo ricavo. Il sogno della influencer più famosa d’Italia è a terra da almeno un anno e mezzo. È l’estate del 2022 quando in questo edificio arrivano i kit della Dolci Preziosi. Si tratta di due versioni dello stesso prodotto: c’è quello normale e l’altro targato Ferragni. Il prezzo però, a differenza del pandoro Balocco, è lo stesso: si può scegliere senza mettere mano al portafoglio, mentre il pandoro con il logo della moglie di Fedez costava il triplo dell’altro. Qui è andata in un altro modo, ma a vedere queste cataste non proprio benissimo. Anzi.

L’operazione pubblicitaria, ideata da Cerealitalia, proprietaria di Dolci Preziosi, si è svolta in due tappe: nel 2021 e poi ancora nel 2022.

Ferragni ha incassato 500mila euro nella prima tranche e 700mila nella seconda, i Bambini delle fate, chiamati in causa attraverso il solito tamtam caritatevole, hanno ricevuto 36mila euro. Davvero briciole, a fronte dei sontuosi cachet della star.

La Procura di Milano indaga per chiarire la vicenda, parallela a quella del pandoro Balocco. Al momento non ci sono indagati ma i pm, se dovessero trovare elementi concreti, potrebbero procedere per il reato di frode in commercio.

In sostanza, almeno sul versante Balocco, si era fatto intendere che si trattasse di una buona causa per i piccoli pazienti oncologici del Regina Margherita di Torino, ma l’ingaggio della Ferragni era altissimo e ai fanciulli erano destinati gli spiccioli, una cifra già stabilità di 50mila euro senza alcuna correlazione con le vendite del prodotto.

Dopo la scoperta del meccanismo non proprio corretto e trasparente, lei in un video accorato, con il trucco ridotto al minimo e la voce incrinata, ha promesso una donazione di un milione all’ospedale piemontese, ma a questo punto è saltato fuori il caso delle uova di Pasqua.

Dunque, la credibilità della regina di Instagram è crollata e la credibilità è la merce più preziosa per chi vive di immagine e trasforma tutto il privato in una dimensione pubblica.

Ora dalla Puglia arrivano queste immagini eloquenti: anche prima del doppio infortunio, non è che Ferragni fosse proprio re Mida. Moltissime uova erano rimaste sugli scaffali della distribuzione. Almeno tre tonnellate sono finite in quel magazzino della Puglia che ha accolto anche un paio di tonnellate di uova senza il richiamo della star.

I pacchetti sono stati svuotati e il packaging avviato sulla strada del riciclo. Insomma, l’ingaggio milionario non era una garanzia assoluta di successo, anche se lei era arrivata alla cifra astronomica di trenta milioni di follower. Ora c’è il rischio che gli sponsor si defilino. In queste ore concitate, Safilo ha interrotto il contratto di collaborazione con la moglie di Fedez: potrebbe essere l’inizio di una fuga di massa come sostengono alcuni critici; per Roberto D’Agostino, il signor Dagospia, lei è arrivata al capolinea e sarà difficilissimo superare la crisi di questi giorni.

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