Conte torna a fare il prezzemolo sui media: sogna Palazzo Chigi e vuole scalzare Elly

Conte pensa al voto e torna sovranista

Si scrive Mes, si legge Palazzo Chigi. L’offensiva mediatica di Giuseppe Conte contro il premier Giorgia Meloni sul Meccanismo europeo di stabilità è la spia dell’ambizione del leader pentastellato, che vuole sfruttare ogni occasione utile per mantenere vivo il suo sogno di tornare a fare il presidente del Consiglio. Nel Palazzo, anche tra le fila del M5s, c’è chi si spinge a dire che per Conte si tratta di una vera e propria «ossessione». Lettere ai giornali. Interviste televisive e radiofoniche. Rai, La7 e Mediaset. Da metà dicembre Conte è diventato improvvisamente ipercinetico. E la polemica sul Mes è solo l’ultimo treno su cui salire per alimentare l’ambizione. Dal botta e risposta parlamentare sul Fondo salva-stati l’ex premier si è ritagliato una ribalta di cui non godeva da tempo. E quindi ecco la controffensiva comunicativa. Prima il video in cui Conte sventolava improbabili prove che dimostrerebbero il presunto coinvolgimento di Meloni nell’introduzione del Mes. Poi, il 14 dicembre, l’intervento a Rtl 102.5. Nella serata dello stesso giorno il capo del M5s si fa intervistare dal Tg1. Quindi il coup de theatre della conferenza stampa convocata a sorpresa. Con tanto di richiesta di portare Meloni davanti al giurì d’onore della Camera. Il redivivo Rocco Casalino, con la collaborazione dell’uomo dei social Dario Adamo, si inventa il video diviso a metà, con la premier in bianco e nero e il suo predecessore a fare le faccette. L’antivigilia di Natale, invece, la war room del M5s condivide sui social un filmato in cui Conte inscena un finto confronto con Meloni e la incalza sul patto di stabilità. Dunque il filotto dei talk show: Di Martedì su La7 il 19 dicembre e Dritto e Rovescio su Rete4 giovedì sera. Nel mezzo un’intervista a Radio 24.

Ma poco importa. Tutto fa brodo.

«Conte con il Mes ha aperto la campagna elettorale per le europee», spiega un contiano di prima fascia.

E l’annichilimento mediatico del Pd è solo un passaggio intermedio per raggiungere il vero obiettivo: il ritorno a Palazzo Chigi. L’ossessione di Conte. Perciò l’ex premier punta a un sostanziale pareggio con i dem alle europee e scommette sull’instabilità al Nazareno. Le parole dell’avvocato sulla segretaria, che «può fare la federatrice delle correnti del Pd», vanno lette alla luce del fatto che l’unico «federatore» dei progressisti vuole essere lui.

Ecco spiegati i sorrisi dei folletti della comunicazione del M5s davanti a un sondaggio di YouTrend sul leader politico che gli italiani inviterebbero più volentieri al pranzo o alla cena di Natale. Guida Meloni con il 24% degli intervistati che la vorrebbe al cenone. Segue Conte con il 22%. Schlein è al 9%. E non solo: l’ultima Supermedia dei sondaggi Agi/YouTrend vede un Movimento in crescita dello 0,9% rispetto alla settimana precedente. Tanto che al Nazareno è scattato l’allarme sulla scalata comunicativa di Conte e si studia un modo per arginarlo.

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