Russia, la candidata pacifista Duntsova esclusa dalle presidenziali

Russia, esclusa dalle presidenziali la candidata pacifista Duntsova

Tiene banco in Russia il caso Yekaterina Duntsova. L’ex giornalista televisiva aveva annunciato negli scorsi giorni la sua candidatura anti-Putin alle elezioni presidenziali in programma nel marzo del 2024, con un programma di governo rivoluzionario per Mosca, basti pensare al ritorno della pace con l’Ucraina e il rilascio degli oppositori, compresi Alexei Navalny, Ilya Yashin e Vladimir Kara-Murza. Ma i sogni della quarantenne si sono infranti contro la Commissione elettorale russa: oggi la presidente Ella Pamfilova ha annunciato la bocciatura della sua candidatura. La motivazione? Presunti “errori nei documenti” presentati per la registrazione alla corsa elettorale, ma in realtà il niet della Commissione era già stato messo in conto. Ed è pronto il ricorso.

Duntsova

“Lei è una donna giovane, ha tutta la vita davanti”, le parole scelte dalla presidente della Commissione elettorale russa. Ma Duntsova non ha intenzione di fare passi indietro, anzi. L’ex volto del piccolo schermo ha annunciato che ricorrerà alla Corte Suprema russa contro la decisione ufficializzata nelle scorse ore da Pamfilova. Una decisione ingiustificata e antidemocratica, il j’accuse della nuova rivale di Putin: “Questa non è la fine, domani andremo alla Corte Suprema per presentare ricorso”. In un messaggio diffuso sul suo canale Telegram, Duntsova ha parlato apertamente di decisione politica: “Siamo privati dell’opportunità di avere un nostro rappresentante ed esprimere opinioni diverse dal discorso aggressivo ufficiale”.

Già consigliera comunale della sua città natale Rzhev, Duntsova ha chiesto sostegno al partito liberale Yabloko con un appello quasi disperato: “Non possiamo rimanere con le braccia conserte. E’ l’ultima occasione legale affinché i cittadini possano esprimere il loro disaccordo con la politica delle attuali autorità. I russi devono poter scegliere! Migliaia di vite dipendono dalla vostra scelta!”. In caso di vittoria alla Corte Suprema, l’ex giornalista dovrà presentare 300 mila firme entro il 31 gennaio 2024. Come spesso accade, non vengono meno le voci maligne sul conto della Dutsova. Negli ultimi giorni qualcuno l’ha definita una semplice sfidante anti-sistema sostenuta dal Cremlino, senza alcuna speranza di successo, al solo scopo di mettere in scena una competizione democratica. Indiscrezioni smentite in maniera perentoria dalla diretta interessata: “Non mi sostengono né il Cremlino, né gli oligarchi, né il grande business”. Attesi aggiornamenti nei prossimi giorni: il clima è incandescente.

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