Giorgia Meloni conquista ancora lo scettro dei social tra i politici italiani mentre Elly Schlein registra un crollo ingente nelle sue interazioni. La sfida tra le due prime donne della politica italiana è a totale favore del presidente del Consiglio, che conquista per distacco la prima posizione in numerosi degli aspetti analizzati da Arcadia. Il segretario del Partito democratico ha avuto un crollo di 1.5 milioni di interazioni nel secondo semestre dell’anno, a dimostrazione della sua scarsa capacità di polarizzazione delle discussioni anche all’interno del suo stesso bacino.
L’elezione come numero uno del Nazareno e i proclami geneder, femministi e buonisti sparpagliati durante tutto l’anno, nonostante siano un filone preferito dai social, non l’hanno aiutata a conquistare una sua solida base sulla quale fare leva per imbastire il suo engagement. Il risultato, dopo i picchi di marzo, è stato un costante calo nelle interazioni ai suoi contenuti, che evidenzia una diffusa mancanza di interesse nei confronti degli argomenti. Ma mette in risalto anche una scarica credibilità per il segretario del Partito democratico, che ha meno presa rispetto a leader di partiti minori che, però, dalla loro “bolla” vengono visto come interlocutori più affidabili.
Anche nella crescita dei follower c’è stato un ridimensionamento marcato da parte dello segretario Pd. Nelle classifiche di X, Facebook, TikTok e Instagram a dominare è il presidente del Consiglio, che in 6 mesi ha accumulato quasi 1.3 milioni di follower complessivi, facendo il pieno su Instagram che nel totale del guadagnato pesa per il 50%. Numeri importanti per il premier, che dimostra di avere una buona influenza social ma anche credibilità nei confronti della sua base di riferimento.
Nella classifica delle reaction, invece, è Matteo Salvini ad avere conquistato il gradino più alto del podio, seguito da Giuseppe Conte e Giorgia Meloni. Solo sesta Elly Schlein, superata da Carlo Calenda e Matteo Renzi. Niente da fare nemmeno nelle menzioni online per Schlein, solo terza dietro Meloni e Salvini, un segnale che la capacità di polarizzazione del segretario del Partito democratico rispetto ai due mesi successivi all’elezione ha subito un crollo. Passata l’euforia, superato il periodo di “rodaggio”, la figura di Schlein si può dire sia completamente appannata, impalpabile per i suoi stessi elettori.