Massima attenzione in vista delle imminenti festività di fine anno e al rischio di attentati. Una circolare inviata a tutti i prefetti dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha invitato a tenere alta la guardia la notte di Capodanno, quando moltissime persone affolleranno piazze, locali e ristoranti. Lo scoppio della guerra nella Striscia di Gaza tra Israele e Hamas ha riacceso la miccia del terrorismo di matrice islamica. Dunque, in considerazione del delicato contesto politico internazionale, è stato richiesto di tutelare l’ordine pubblico in maniera ancora più rigorosa del solito.
L’allerta sul rischio terrorismo a Capodanno
“In considerazione dell’attuale delicato contesto politico internazionale, connotato dall’acuirsi di tensioni, soprattutto nell’area mediorientale, che hanno elevato il rischio di azioni di natura terroristica“, questi festeggiamenti “rappresentano eventi da attenzionare con particolare riguardo sotto il profilo della tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica“, si legge nella richiamata circolare del Dipartimento della Pubblica sicurezza, secondo quanto riportato dall’Ansa.
Nello specifico, i prefetti sono stati invitati a pianificare “per tempo” idonei dispositivi di sicurezza, “soprattutto in relazione agli eventi organizzati in luoghi pubblici e presso tutti quei siti ove tradizionalmente, anche in assenza di specifiche iniziative, si registrano, con l’approssimarsi della mezzanotte, alte concentrazioni di persone“. Per questi luoghi, l’indicazione consiste nel prevedere misure per evitare “situazioni di eccessivo assembramento“, anche facendo ricorso a specifici servizi di vigilanza dall’alto per la “tempestiva rilevazione e conseguente gestione di eventuali criticità“.
Riflettori puntati anche agli episodi di criminalità diffusa ed ai gruppi di giovani che, richiamati attraverso i social, potrebbero, come avvenuto in altre occasioni, “dar luogo a condotte illecite favorite dalle situazioni di assembramento“, ha aggiunto lo stesso Dipartimento. I luoghi di svolgimento delle iniziative programmate, dunque, ha rivelato ancora la circolare, “dovranno essere oggetto di mirati controlli preventivi” e bonifiche. Andrà infine potenziata l’attività informativa per la tempestiva individuazione di “feste illegali tipo rave party“.
Il piano per garantire l’ordine pubblico
Nei giorni scorsi, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, aveva riunito il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica proprio per fare il punto sulle minacce e sui dispositivi da mettere in campo da parte delle forze dell’ordine. In quell’occasione, era già stato chiarito di apporre la massima attenzione alle manifestazioni di piazza, in particolare quelle riferibili al conflitto Gaza-Israele, oltre che rafforzare le misure di sicurezza sugli oltre 28mila obiettivi sensibili e nei luoghi che avrebbero attirato le folle durante le festività natalizie e di fine anno.
Del resto, la situazione di tensione in Medio Oriente innescata dall’attacco del 7 ottobre dalla Striscia si è riverberata anche sull’Europa, come hanno dimostrato le fibrillazioni avvertite in diversi Paesi. Da ultimo i quattro fermi in Germania di presunti uomini di Hamas che preparavano attacchi. Non ci sono in Italia evidenza su concrete progettazioni di azioni ostili, ma l’antiterrorismo sorveglia gli ambienti più a rischio ed interviene per prevenire pericoli.
Tornando all’Italia, l lavoro delle forze di polizia è complicato nelle grandi città prese d’assalto da turisti durante le feste. A Roma gli occhi sono puntati sul Vaticano con le celebrazioni religiose e sul quartiere ebraico con scuole e sinagoga, dove la vigilanza è massima. Attenzione anche nelle zone dello shopping e della movida in tutte le città, così come nelle stazioni e negli aeroporti. Il timore – in assenza di cellule strutturate – è sempre quello del gesto eclatante del singolo, ovvero del classico lupo solitario.