Chi ha incastrato Babbo Natale? è il film diretto e interpretato da Alessandro Siani che va in onda questa sera alle 21.41 su Canale 5. Continua, dunque, la ricca offerta dei canali televisivi dedicata al periodo natalizio, con la riscoperta di film di Natale del tutto italiani come La banda dei Babbi Natale e, appunto, la pellicola del 2021 con cui Alessandro Siani prosegue la sua filmografia, continuando a confezionare fiabe moderne, a metà strada tra i toni favolistici e la commedia napoletana, intrattenendo il pubblico con una semplicità che è solo apparente e che invece mostra il talento dell’artista partenopeo.
Chi ha incastrato Babbo Natale? La trama del film
Nel suo film natalizio scritto insieme a Gianluca Ansanelli e Tito Buffulini, Alessandro Siani sfoggia alcuni archetipi tipici di questo tipo di lungometraggi e, soprattutto, sfrutta l’immaginario legato alla figura di Babbo Natale. Tutto comincia quando la nota azienda Wonderfast si rende conto che le sue vendite natalizie non sono all’altezza degli altri introiti annuali. Il motivo? Non riesce a stare al passo con le consegne di Babbo Natale (Christian De Sica), che riesce a portare i doni tanto desiderati dagli “acquirenti” a tempo di record. Proprio per cercare di minare la reputazione del vecchio signore sulla slitta, la multinazionale decide di introdurre Genny Catalano (Alessandro Siani) dentro al laboratorio di Babbo Natale, a stretto contatto con gli elfi. Genny, però, è un uomo truffaldino, che ha fatto degli imbrogli il suo marchio distintivo. Il suo compito, dunque, sarà quello di sabotare le consegne dei pacchi natalizi, sostituendo i regali richiesti nelle tante lettere a Babbo Natale, con dei veri e propri “pacchi”, mettendo ad esempio mattonelle dentro le scatole degli smartphone. Aiutato anche dal piccolo Checco (Martin Francisco Montero Baez), Genny porta avanti il suo piano, finché l’incontro con Sasha (Diletta Leotta) e l’intervento della Befana (Angela Finocchiaro) non gli faranno capire dove risiede davvero la magia del Natale.
Il Natale secondo Alessandro Siani
Come si diceva qualche riga più su, nel realizzare Chi ha incastrato Babbo Natale? Alessandro Siani ha scelto di puntare su alcuni punti forti che caratterizzano alcuni dei più iconici film di Natale. A cominciare, ad esempio, dalla dicotomica lotta tra un Davide e un Golia. George Bailey, in La vita è meravigliosa, era costretto ad affrontare la mancanza di scrupoli di un imprenditore latifondista che non si preoccupava di spingere le persone a fare debiti per acquistare beni di dubbia qualità. In C’è posta per te, invece, il personaggio interpretato da Tom Hanks è a capo di una catena di librerie che divora senza scrupoli la piccola “libreria dietro l’angolo” di cui è proprietario il personaggio interpretato da Tom Hanks. I film di Natale spingono affinché lo spettatore provi empatia e simpatia per i piccoli commercianti indipendenti, per coloro che fuggono al controllo delle multinazionali: personaggi simpatici, che combattono per avere una vita dignitosa senza dover svendere proprio la loro dignità. Nei film di Natale è sempre il piccolo a vincere, è sempre lui ad avere le simpatie del pubblico, perché è su questo genere di personaggi che vengono costruiti i valori tipici di questo genere cinematografico: l’onestà, l’incorruttibilità, la bontà d’animo e l’altruismo. Alessandro Siani prende tutti questi elementi e li riscrive secondo la sua “poetica”. Lo spettatore, dunque, si trova davanti sì una multinazionale senza scrupoli, che pensa solo al profitto e non si preoccupa di rovinare il Natale alle persone. Dall’altra parte, però, non c’è un piccolo negozio indipendente, ma l’industria dei giocattoli per antonomasia, il laboratorio di Babbo Natale. Alessandro Siani, dunque, decide di trattare il Natale come una lotta tra due giganti, ma dietro questo scontro tutto da ridere il regista sembra suggerire un’altra sfida: da una parte la realtà del consumismo e del capitalismo, dall’altra la possibilità di poter ricorrere ancora a un po’ di magia, soprattutto in un periodo storico come quello moderno dove l’odio sembra essere la moneta di scambio che va per la maggiore.
Inoltre, in Chi ha incastrato Babbo Natale?, il regista decide di modernizzare anche l’aspetto dei cosiddetti “cinepanettoni.” Dopo essere stati i film di Natale per antonomasia, i film seguiti a Vacanze di Natale hanno cominciato il loro declino nel 2011 con Vacanze di Natale a Cortina. Si è trattato senza dubbio della fine di un’epoca, che ha lasciato un senso di nostalgia negli spettatori che erano abituati ai film di Vanzina e a quelli di Neri Parenti e che, da un Natale all’altro, si sono trovati senza il loro punto di riferimento cinematografico. Alessandro Siani, che è diventato una delle nuove voci dei film di Natale, ha compreso questo vuoto e ha deciso di sfruttarlo. Il suo Natale, dunque, è un Natale che non fa a meno della presenza di un gigante come Christian De Sica, uno dei volti canonici dei film di Natale che, in questo lungometraggio, indossa i panni del simbolo stesso delle festività, Babbo Natale. Utilizzando parte della sua comicità fisica, che tanto ha fatto ridere nel corso degli anni, Christian De Sica si è “offerto” alla regia di Alessandro Siani, accettando un ruolo che porta con sé anche una certa dose di magia e che ben si sposa con la nuova direzione presa dall’attore, che negli ultimi anni ha mostrato di voler approfondire maggiormente il lato drammatico dell’arte cinematografica. In questo modo Alessandro Siani non solo ha ritrovato i tipici spettatori dei suoi film, ma ha anche chiamato a raccolta quelli dei “vecchi” cinepanettoni, realizzando un film che, potenzialmente, può piacere a tutti. Pur ricorrendo a scene e situazioni che vengono riproposte spesso all’interno di tutte le pellicole di cui è protagonista e regista, Alessandro Siani ha confezionato un film di Natale che riesce, da una parte, a restituire il ritratto di un Italia sempre più ebbra all’idea di apparire, di mostrare l’ultimo strumento tecnologico o di condividere sui social il nuovo acquisto lussuoso. Dall’altro Chi ha incastrato Babbo Natale? invita alla riscoperta della magia, di quello che è davvero importante, di ciò che rende unico il periodo natalizio e che non è di certo il numero di regali da scartare sotto l’albero.