Tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein c’è un divario profondissimo. A livello di storia personale, di esperienza politica, di formazione, di radici. Ma non solo: la totale differenza tra il presidente del Consiglio e il segretario del Partito democratico è eloquente anche per quanto riguarda la questione relativa all’immagine mediatica che ogni giorno forniscono. A concentrarsi su questo aspetto è stato Massimo Cacciari, che ha riservato considerazioni assai sferzanti per la leader del Pd che avrebbe dovuto invertire la rotta del declino di una sinistra sempre più in affanno.
Il filosofo, intervenuto nel corso dell’ultima puntata di È sempre Cartabianca su Rete 4, ha espresso una considerazione personale su quanto viene generalmente percepito se si analizzano gli “stili” che vengono portati avanti da entrambe. Ha riconosciuto a Meloni elementi “fortemente innovativi“, con un mix di antico e ultramoderno che – piaccia o meno – nei fatti costituisce “un messaggio nuovo“. “Io lo aborro, però lo è“, ha aggiunto. A testimonianza del fatto che, al di là delle singole opinioni divergenti, un sentore di novità viene percepito.
Dall’altro lato Elly Schlein ha più volte messo in mostra una serie di difficoltà, dalla scarsa leadership dopo aver preso il timone del Partito democratico fino a una comunicazione tutt’altro che chiara. L’osservazione non si limita esclusivamente al tema del metodo ma tocca pure il terreno del merito: Schlein è una leader giovane che dovrebbe puntare tutto sull’innovazione, presentarsi come un fenomeno di rottura rispetto al passato anche perché il suo obiettivo dichiarato è quello di fare brecciare nel cuore dei ragazzi per conquistare l’elettorato più giovane e favorire una maggiore partecipazione alle urne in occasione delle elezioni.
Eppure gli intenti teorici stonano con la realtà dei fatti: da una parte Giorgia Meloni ospita Elon Musk ad Atreju per parlare di futuro e delle sfide all’orizzonte; dall’altra il segretario del Pd si presenta benedetto da Romano Prodi in occasione del Forum sull’Europa organizzato dai dem. A tal proposito Cacciari ha sganciato una bordata assai sferzante: “È un’immagine decrepita, non so se si rendono conto, io credo che non si rendano conto di niente. Un’immagine da femminismo nonnista, alla faccia del patriarcato. Non puoi andare in televisione in un certo modo“. C’è dunque un tema di visione che non può passare inosservato. Idee che guardano al passato e che automaticamente si riversano sulle ricette politiche proposte, non a caso bocciate dagli italiani alle elezioni del 25 settembre 2022.