I fuochi d’artificio e le minacce ai poliziotti: così è finita la corsa senza patente del trapper

I fuochi d'artificio e le minacce ai poliziotti: così è finita la corsa senza patente del trapper

Il folle inseguimento senza patente, poi le minacce ai poliziotti: tutto in una notte per il trapper Medy Cartier, nome d’arte di Mehdi El-Marbouh. L’episodio è accaduto a Bologna nella notte tra martedì e mercoledì: dopo lo scoppio di fuochi artificiali in mezzo alla strada, ha avuto luogo la corsa notturna per le vie del centro città. Una scenetta che non è passata inosservata alla polizia: dopo l’inseguimento ad alta velocità, gli agenti hanno scoperto il trapper di origini marocchine alla guida e lo hanno fermato. Ma qui ha inizio un secondo capitolo della vicenda.

Già noto per il concerto abusivo improvvisato al centro commerciale “Gran Reno”, con tanto di episodi di violenza, Medy Cartier è stato pizzicato in forte stato di agitazione e confusione. Come riportato dal Resto del Carlino, ha persino negato di essere il conducente dell’auto, pur essendo ancora seduto al posto di guida. Dopo un battibecco, sono iniziate le minacce: “Adesso vi umilio e vi faccio passare i guai frà”, una delle frasi proferite. Poco dopo un’altra intimidazione, ossia filmare l’accaduto per poi pubblicarlo sui suoi profili social, millantando un potere mediatico molto superiore a quello effettivo (il suo profilo Instagram conta poco più di 300 mila follower).

Tutt’altro che impressionati dalle minacce, gli agenti hanno fermato Medy Cartier e hanno stilato l’elenco delle infrazioni. Oltre a non aver rallentato di fronte all’uso dei sistemi acustici di allarme – le sirene – il trapper ha commesso numerose violazioni del Codice della Strada, a partire dal mancato rispetto del semaforo rosso a un incrocio. Ma non solo. In base a quanto emerso in fase di accertamento, Medy Cartier era già destinatario di un Avviso Orale emesso dal Questore di Bologna in data 23 giugno 2022 e soprattutto non aveva mai conseguito la patente di guida. Oltre al fermo amministrativo dell’autovettura, gli agenti contestato le diverse infrazioni al Codice della Strada commesse.

Non si tratta del primo caso di cronaca che coinvolge in prima persona Medy Cartier. Il trapper ad aprile è stato condannato a tre anni e mezzo per rapina. I fatti risalgono all’estate del 2020: all’epoca diciannovenne, l’artista e alcuni suoi amici – tutti cittadini marocchini di seconda generazione – avevano immobilizzato un turista per strappargli una catenina d’oro. Ma non è tutto. Arrestato nel novembre del 2021, il ventiduenne aveva trasmesso in maniera illecita le fasi di quel fermo con una diretta di dieci minuti sul suo profilo Instagram.

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