Anche la Fondazione Crt farà la sua parte per la partita della rete di Tim. Il consiglio di amministrazione dell’ente presieduto da Fabrizio Palenzona, infatti, ha approvato ieri un investimemento da 15 milioni di euro nel fondo F2i-Rete Digitale che è impegnato nella raccolta di un miliardo per rilevare il 10% di NetCo, la società che nascerà dallo scorporo della rete di Tim. Un altro tassello va a posto in un mosaico che si va componendo: secondo quanto ricostruito da Il Giornale, le adesioni al fondo di F2i stanno andando molto bene e, sulla base degli impegni già presi, l’obiettivo di 1 miliardo pare essere a portata di mano. Le fondazioni hanno fatto la loro parte: oltre a Crt, anche Cariplo e Compagnia di San Paolo staccheranno un assegno da 50-100 milioni ciascuno, mentre Lucca e Sardegna intorno alla ventina. A completare il quadro le casse di previdenza, azioniste di F2i con il 19,3% delle quote: dovrebbero esserci Enpam, Cassa Forense, Geometri e Inarcassa. Probabile l’adesione anche di Enasarco e Commercialisti (Cnpdac) con una ventina di milioni. E contribuiranno anche altri attori istituzionali del settore assicurativo.
La raccolta sta seguendo un iter accelerato e dovrebbe arrivare a chiusura tra fine anno e inizio del 2024. Sulla rete sarebbe un nuovo punto a favore per arrivare, nell’estate del 2024, allo scorporo della rete di Tim. Su questo fronte anche la causa di Vivendi, depositata senza richiesta di sospensiva, è stata accolta dal mercato come una notizia positiva ai fini dell’operazione. Ieri, il presidente di Tim, Salvatore Rossi, ha scritto ai dipendenti dopo la decisione di non ricandidarsi alla presidenza: «Questa è la mia ultima occasione di augurarvi buon Natale», ha scritto, «Tim ha deciso di imboccare una strada nuova, difficile ma promettente, a parer mio l’unica che le possa consentire di superare le strettoie ereditate dal passato».
Insieme al 20% che sarà nelle mani del Tesoro, il 10% di F2i andrà a formare lo zoccolo duro italiano. Tra gli azionisti ci sarà con il 10% anche Adia, il fondo sovrano di Abu Dhabi. Mentre la maggioranza della società della rete sarà in mano agli americani di Kkr con il 55-60%.
Nel frattempo, ieri, il fondo guidato da Renato Ravanelli ha annunciato di aver concluso con successo il periodo di raccolta del Fondo V, il suo fondo per le Infrastrutture Sostenibili, con il raggiungimento di una dotazione di 1,563 miliardi di euro, superiore all’obiettivo di raccolta iniziale di 1,5 miliardi. In questo modo, la raccolta complessiva dei cinque fondi attualmente gestiti da F2i raggiunge i 7,4 miliardi di euro. Nel portafoglio il Fondo V ha partecipazioni, tra le altre, nella società di riciclo ReLife, Ital Gas Storage che gestisce l’impianto di stoccaggio di gas naturale di Cornegliano Laudense (Lodi) e un pacchetto di impianti eolici situati principalmente nel Nord della Spagna.