Mar Rosso, incubo Houthi. Nave italiana in prima linea

Dalla rotta artica alle ferrovie: perché la crisi del Mar Rosso è un assist alla Cina

Venti di guerra al largo dello Yemen: la fregata lanciamissili Virgilio Fasan è in rotta verso il Mar Rosso. La nave della Marina militare farà parte della flotta di una decina di nazioni per garantire la sicurezza del traffico mercantile da Suez allo stretto di Bab el Mandeb minacciato dagli Houthi, gli agguerriti miliziani sciiti dello Yemen da tempo spalleggiati dall’Iran. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha annunciato che «l’Italia farà la sua parte per contrastare l’attività terroristica di destabilizzazione degli Houthi e tutelare la prosperità del commercio garantendo la libertà di navigazione». La dichiarazione a sorpresa è arrivata dopo una tele conferenza con il capo del Pentagono, Lloyd Austin. Dall’attacco stragista di Hamas del 7 ottobre e l’invasione israeliana di Gaza gli Houthi hanno di fatto dichiarato guerra allo stato ebraico. Prima cercando di colpire il porto israeliano di Eilat, a 1.600 chilometri di distanza, con droni kamikaze e missili balistici, tutti intercettati in tempo. Poi hanno cominciato ad attaccare e abbordare le navi mercantili che arrivano dal canale di Suez lungo la via giugulare marittima del Mar Rosso dove passa il 12% del traffico navale mondiale. Negli ultimi giorni i cacciatorpedinieri americano Uss Carney e quello britannico Hms Diamond hanno respinto 15 assalti con i droni.

I mercantili sono costretti a un percorso attraverso il Capo di Buona Speranza di 11.720 miglia nautiche, rispetto alle 8.440 di Suez, che significa aumento dei costi di trasporto. Noli e assicurazioni dei carichi sono addirittura triplicati. Crosetto informerà il prima possibile il Parlamento, ma ha accelerato i tempi. «Quello del Mar Rosso – ha spiegato il ministro della Difesa – è un problema fondamentale per noi. Il blocco del Canale di Suez significa un aumento immediato di qualunque cosa venga trasportata su nave, sia per venderla che per comprarla: si pensi all’energia, al petrolio, al gas liquido».

Nave Fasan, veterana della lotta alla pirateria al largo della Somalia, avrebbe già dovuto partire in febbraio, ma la missione è stata anticipata per la veloce formazione della flotta coinvolta nell’operazione Prosperity Guardian. Oltre all’Italia parteciperanno unità del Regno Unito, Bahrein, Canada, Francia, Paesi Bassi, Norvegia, Seychelles ed è incerta la Spagna. La guida sarà degli Stati Uniti.

Non a caso nave Fasan a inizio estate ha partecipato a un periodo di addestramento oltreoceano con le squadre navali Usa per ottenere il via libera a operare al fianco delle portaerei a stelle e strisce. La Dwight Eisenhower è stata spostata dal Golfo Persico a quello di Aden per i piani già pronti, se sarà necessario, di bombardamento delle roccaforti Houthi nello Yemen. Gli assetti americani in Bahrein e Qatar della V flotta Usa e presso la grande base aerea Al Udeid sono in stato di allerta.

Nave Fasan avrà compiti di scorta e appoggio. L’arsenale di bordo è in grado di intercettare sia droni sia missili balistici o minacce dai sommergibili e torpedo minati. La fregata europea multiruolo è specializzata nella guerra elettronica. Una nave da guerra di 144 metri con 200 uomini di equipaggio che in pochi giorni sarà in prima linea.

Gli Houthi nella sanguinosa guerra civile yemenita hanno conquistato Sana’a dalla roccaforte del Nord della minoranza sciita. Un mini esercito che dispone di missili balistici Tofan, Borkan e Quds con gittata di 2mila chilometri. Mohammed Ali al-Houthi, alto esponente del gruppo armato yemenita, ha dichiarato ieri che attaccheranno le navi di «qualsiasi Paese che muoverà contro di noi nel Mar Rosso».

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