Samuel Eto’o, ex attaccante di Barcellona e Inter – nonché stella del Camerun e simbolo del calcio africano – risulta indagato dalla Procura di Milano con l’ipotesi di “violazione degli obblighi di assistenza familiare”. L’iscrizione è avvenuta dopo la denuncia della figlia Annie che lo accusa, come accertato dal Tribunale di Palma di Maiorca, del mancato versamento dell’assegno mantenimento di 10mila euro mensili stabilito nel 2015 dalla Corte d’appello di Cagliari. Le indagini sono coordinate dal procuratore aggiunto Maria Letizia Mannella del pool “Violenza di genere – Tutela della famiglia, dei minori e dei soggetti vulnerabili”.
La ragazza, una 22enne che studia comunicazione e marketing all’Università di Milano, nella denuncia fa presente di non essere autonoma economicamente, spiegando che tutti i costi del suo mantenimento gravano sulla madre. Nella nuova querela, l’avvocato della giovane Daniele Vianello dichiara che Eto’o sta continuando a ignorare i suoi obblighi. “La fragile situazione psicologica della giovane, bambina cresciuta senza figura paterna, nonché la sua condizione di difficoltà economica, sono condizioni conosciute dal padre – scrive il legale – un urlo di dolore che non ha sortito effetto”.
Il caso
Nel 2004 grazie al test del Dna disposto da una corte spagnola, Eto’o è stato riconosciuto padre biologico e naturale di Annie, avuta dalla relazione con Anna Barranca, una donna italiana di Iglesias, in provincia di Cagliari. La sentenza del tribunale stabiliva che l’ex calciatore avrebbe dovuto versare, ogni mese “la somma di 10mila euro mensili per il mantenimento della figlia”. Obbligo al quale l’ex calciatore si sarebbe però sottratto tanto da decidere di patteggiare, nel 2019, una pena a tre mesi di reclusione inflittagli dal tribunale di Cagliari, in seguito alla denuncia presentata a suo tempo dalla mamma di sua figlia Annie.
“Sta rendendo la nostra vita un inferno, ci ha lasciato per mesi senza soldi e non è interessato ad incontrare la bambina – raccontava la donna qualche anno fa – Sa che Annie è sua, ma non vuole accettarlo e così ha distrutto la sua vita, e questo è imperdonabile”. Nonostante la condanna, Eto’o avrebbe continuato a negare gli obblighi economici nei confronti della famiglia, ma adesso la 22enne è decisa a impugnare il mancato versamento del mantenimento che le spetterebbe.
Tutti i guai di Eto’o
Non è la prima volta che l’eroe del Triplete nerazzurro, oggi 42enne, finisce davanti ai giudici per questioni in senso lato familiari. L’ex calciatore ha cinque figli dichiarati: Maelle, Etienne, Sienna e Lynn, nati dall’amore con la moglie Georgette, e appunto Annie. Ma non solo. Nel 2019 è stato citato in udienza per il riconoscimento di un’altra figlia, nata da una relazione di una notte con Adileusa do Rosario Neves, una donna conosciuta nel 1997 in un locale a Madrid, quando giocava nel Leganés.
Ebbene la donna scoprì di essere incinta ma Eto’o non rispose più né al telefono né alle mail. La figlia da quella liaison si chiama Erika e ha 23 anni ed è stata legalmente riconosciuta nel febbraio 2022 con l’obbligo di un risarcimento mensile di 1.400 euro, retroattivo dal 2018. Tutto tranquillo insomma fino a questa estate quando il camerunese è stato accusato dalla figlia di non pagare il mantenimento. Ma non solo, la giovane ha chiesto una condanna di un anno di reclusione, oltre al pagamento di circa 90mila euro.“Deve a sua figlia più di cinque anni di mantenimento e continua a sfidare la giustizia. La situazione economica di Erika è molto difficile mentre Eto’o vive nel lusso”, ha dichiarato l’avvocato della ragazza.