Nato in Europa, il massaggio svedese è una delle tecniche più conosciute e praticate in assoluto in tutto il mondo. Le manipolazioni che lo caratterizzano si pongono l’obiettivo di garantire e preservare, come vedremo in questo articolo, il benessere psicofisico. I suoi benefici sono stati confermati nel corso degli anni da numerosi studi. Tra questi menzioniamo una ricerca pubblicata su Advances in mind-body medicine condotta su 48 pazienti statunitensi ricoverati in terapia intensiva e affetti da ansia. L’indagine ha dimostrato che l’esecuzione del massaggio svedese è stata in grado di ridurre la sintomatologia ansiosa dopo trenta minuti dal termine della seduta.
Come si esegue il massaggio svedese
Il massaggio svedese viene sempre eseguito da un professionista che, prima di iniziare, valuta attentamente le caratteristiche fisiche del paziente. Solo dopo l’accurata analisi può dare inizio alla seduta vera e propria che, generalmente, dura 60-90 minuti. Cinque sono le manipolazioni eseguite nel corso della stessa:
- Sfioramenti leggeri e profondi: praticati all’inizio e alla fine del massaggio, servono a favorire il rilassamento e a preparare il soggetto alle manipolazioni successive.
- Sfregamenti: a differenza degli sfioramenti, essi sono più energici poiché hanno lo scopo di drenare i liquidi.
- Impastamenti superficiali e profondi: la finalità è quella di stimolare la superficie dell’epidermide e favorire la circolazione sanguigna e l’ossigenazione dei tessuti.
- Frizioni: queste manipolazioni circolari migliorano l’afflusso di sangue fra due tessuti adiacenti.
- Percussioni: al termine della seduta esse tonificano la cute, i tessuti e i muscoli.
Per l’esecuzione del massaggio svedese è fondamentale l’uso di un olio per proteggere la pelle da eventuali dolori provocati dall’attrito. Non è poi raro che il massaggiatore aggiunga alle manipolazioni anche esercizi di stretching passivo che potenziano i benefici della seduta.
Perché il massaggio svedese fa bene
Come abbiamo già accennato, gli effetti salutari del massaggio svedese sono stati confermati da numerosi studi. A beneficiarne nell’immediato è soprattutto la psiche. L’alternanza delle diverse manipolazioni praticate in un ambiente rilassante abbassa in maniera notevole il livello di cortisolo, il cosiddetto ormone dello stress. Con esso svaniscono le tensioni e le relative somatizzazioni (mal di testa, cervicalgia, mal di schiena).
Se da una parte la secrezione di cortisolo si riduce, dall’altra aumenta la presenza degli ormoni del benessere. Tra questi figura la serotonina che preserva la qualità del sonno. La dopamina, l’ossitocina e le endorfine, invece, migliorano l’umore e prevengono dal rischio di ammalarsi di depressione.
Non meno importanti sono le ripercussioni positive a livello fisico. Livelli più bassi del sopra citato cortisolo, ad esempio, rafforzano il sistema immunitario che diviene così maggiormente capace di fronteggiare gli attacchi esterni dei patogeni, siano essi virus o batteri. Il massaggio svedese aiuta, altresì, la gestione del dolore nei pazienti che soffrono di osteartrite e di sciatica. Al tempo stesso favorisce la circolazione sanguigna e linfatica, l’eliminazione delle tossine e dei liquidi in eccesso.
Le controindicazioni del massaggio svedese
Non tutti possono beneficiare del relax indotto dal massaggio svedese. Esistono, infatti, particolari condizioni in cui esso dovrebbe essere evitato:
- Febbre associata a infezioni sistemiche (raffreddore, influenza);
- Disturbi circolatori (ipertensione, vene varicose);
- Disturbi del sistema endocrico (diabete, malattie della tiroide);
- Patologie contagiose della pelle (herpes, verruche, ulcere);
- Disturbi dell’apparato digerente (sindrome dell’intestino irritabile, gastrite);
- Disturbi cardiaci di qualsiasi tipo;
- Disturbi delle vie respiratorie (asma, enfisema);
- Disturbi dell’apparato muscolo-scheletrico (artrite reumatoide, osteoporosi);
- Gravidanza;
- Presenza di fratture.
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