La fondazione The Estate of J. R. R. Tolkien e Amazon hanno vinto due cause contro contro l’autore Demetrious Polychron per il suo libro “The Fellowship of the King”, che aveva pubblicato e promosso commercialmente come“il seguito perfetto de ‘Il Signore degli Anelli’”. La fondazione britannica che riunisce gli eredi dello scrittore John Ronald Reuel Tolkien e il colosso dello streaming erano finiti nel mirino dello scrittore statunitense lo scorso aprile: Polychron intentò una causa civile sostenendo che la serie televisiva “Il Signore degli Anelli – Gli anelli del potere” – disponibile su Prime Video – violasse il copyright del suo libro. In altri termini, l’accusa era quella di aver copiato buona parte della sceneggiatura.
Lo scorso 14 dicembre la Corte distrettuale della California, con il giudice Stephen V. Wilson, ha respinto sommariamente la causa: anche il libro firmato da Polychron costituisce una violazione e non può essere utilizzato come base per una richiesta di risarcimento. L’autore aveva infatti reclamato 250 milioni di dollari come risarcimento danni. Ma non è tutto. La fondazione The Estate of Tolkien ha intentato una causa separata nei confronti di Polychron con l’obiettivo di ottenere un’ingiunzione che impedisca l’ulteriore distribuzione di “The Fellowship of the King”. Anche in questo caso il giudice Wilson ha dato ragione alla fondazione: disposta un’ingiunzione permanente che impedisce a Polychron di distribuire ulteriori copie del suo libro e di realizzare altre opere derivate basate sui romanzi di J.R.R. Tolkien.
Ma non è tutto. Il giudice ha ordinato all’autore di distruggere tutte le copie fisiche ed elettroniche del suo libro e di presentare una dichiarazione, sotto pena di spergiuro, di aver ottemperato alla prescrizione. Respinta anche la richiesta di Polychron di farsi pagare le spese legali dalla fondazione e da Amazon: secondo la corte, la causa è stata intentata in modo“frivolo e irragionevole”. Steven Maier, avvocato della fondazione dedicata a Tolkien, ha parlato di un importante successo “che non permetterà ad autori ed editori non autorizzati di monetizzare in questo modo le opere tanto amate di J.R.R. Tolkien”. Il legale ha aggiunto sul punto: “Questo caso riguardava una grave violazione del copyright de ‘Il Signore degli Anelli’, intrapresa su base commerciale, e la proprietà del copyright spera che la concessione di un’ingiunzione permanente e delle spese legali sia sufficiente a dissuadere altri che potrebbero avere intenzioni simili”.