Israele torna ad attuare la strategia dei raid mirati. Blitz condotti dell’aviazione contro uno specifico obiettivo, individuato tra i principali leader di Hamas. Nelle scorse ore, così come comunicato dai portavoce militari israeliani, a rimanere ucciso in un raid dell’aviazione è stato Subhi Ferwana. Colui cioè che riusciva, grazie alla complicità del fratello, alle sue società e ai suoi agganci internazionali, a far arrivare milioni di Dollari all’interno della Striscia.
Il blitz di Israele a Rafah
Il raid, secondo quanto comunicato dai vertici militari israeliani alla stampa, è stato condotto nel cuore della cittadina di Rafah. Ossia quella più meridionale della Striscia, nota per dare il nome all’omonimo valico di confine con l’Egitto. Si tratta di una delle aree meno coinvolte nel conflitto, con l’aviazione e l’Idf che in questi due mesi di guerra hanno puntato maggiormente su Gaza City e sull’area centrale della Striscia.
Proprio per questo motivo forse, alcuni leader di Hamas provano a nascondersi da queste parti. Subhi Ferwana sarebbe stato individuato in uno dei nascondigli usati dai combattenti a Rafah. Una volta avuta certezza della sua identità, tramite una specifica operazione di intelligence, è quindi intervenuta l’aviazione con un raid ad personam contro il cassiere di Hamas.
“Le Forze armate israeliane (Idf) e l’agenzia per la sicurezza (Isa) – si legge in un comunicato trasmesso dai media israeliani – hanno annunciato di avere eliminato un finanziatore di Hamas, Subhi Ferwana, coinvolto nel trasferimento di decine di milioni di dollari all’ala militare dell’organizzazione terroristica di Hamas”. Al momento non è stato specificato se il blitz ha causato o meno danni collaterali. L’unica corsa certa è il decesso di quello che viene considerato come uno dei bracci operativi più importanti di Hamas.
Il ruolo di Ferwana
A chiarire nel dettaglio la posizione della vittima del raid all’interno del movimento palestinese, sono stati gli stessi vertici militari di Israele. “Ferwana – si legge in una nota – era un importante finanziere che, insieme al fratello, era coinvolto nel trasferimento di decine di milioni di dollari all’organizzazione terroristica di Hamas e alla sua ala militare nella Striscia di Gaza attraverso la loro società di scambio di denaro”.
La società in questione si chiama Hamsat ed è fondamentale nell’architrave logistica e finanziaria del gruppo palestinese. “Hamas – ricordano infatti dall’Idf – si serve di finanziatori per ricevere i fondi che vengono trasferiti all’organizzazione terroristica dall’Iran e da varie fonti di raccolta fondi all’estero. I cambiavalute effettuano i trasferimenti utilizzando il metodo del netting e del riciclaggio di denaro, eludendo il sistema finanziario internazionale”.