L’Italia continua nel suo sostegno allo sforzo bellico ucraino. Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha annunciato che l’ottavo pacchetto di aiuti è oggi al vaglio del Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. “È il passaggio conclusivo a livello politico”, ha spiegato il titolare del dicastero. “Sul nuovo decreto, dipende dai tempi del parlamento”. È nelle intenzioni del ministro, infatti, passare per il dibattito alla Camera e al Senato. “Siccome non è una cosa urgente, vorrei che non ci fossero scorciatoie tipo Milleproroghe, perché sarebbe come nascondersi dietro a qualcos’altro”, ha sottolineato Crosetto. “Quando il parlamento avrà smaltito i lavori, faremo anche questo. Possiamo anche passare a gennaio”.
L’annuncio della discussione del nuovo pacchetto era stato fatto dal vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a inizio ottobre ed è un segnale della continuità con la posizione del governo Draghi promessa dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni: supporto a Kiev e condanna inequivocabile dell’aggressione russa. Dal punto di vista quantitativo, l’Italia è uno dei Paesi del blocco Nato-Ue che ha contribuito in modo più contenuto allo sforzo bellico ucraino. Secondo lo Ukraine support tracker del Kiel institute for world economy, Roma ha fornito aiuti per un totale di 1.323 miliardi di euro, posizionandosi 15esima a livello mondiale. Di questi, 0.691 miliardi sono stati spesi per inviare materiale bellico, mentre gli aiuti umanitari consegnati al Paese invaso hanno raggiunto un valore complessivo di 0.222 miliardi. I restanti 0.410 miliardi sono classificati come supporto finanziario.
In particolare, l’Italia ha inviato dispositivi protettivi come elmetti e giubbotti antiproiettili, munizioni di vario calibro, sistemi anticarro e antiaerei, mortai, lanciarazzi, mitragliatrici, mezzi Lince, artiglieria trainata e semoventi. Tra le forniture per i civili, vi sono generatori, equipaggiamenti per la protezione Nbcr (nucleare, biologica, chimica e radiologica), indumenti come tute e maschere, pillole per potabilizzare l’acqua e kit per scongiurare danni alla popolazione in caso di attacchi nucleari o con armi chimiche.
Questo ottavo pacchetto è il terzo approvato dall’entrata in carica del governo Meloni. Il decreto per il sesto è stato pubblicato in gazzetta ufficiale il 2 febbraio e riguardava armi di difesa missilistica: Samp-T, Skyguard Aspide e Spada. Il settimo, invece, è stato autorizzato a maggio. Il suo contenuto, come negli altri casi, è stato secretato, ma dalle indiscrezioni emerse in quei giorni pare che comprendesse munizioni, armi leggere, lanciamissili, veicoli, obici e kit Nbcr.