Era grande l’attesa in Islanda per l’inevitabile eruzione vulcanica nella penisola di Reykjanes. Dopo diverse settimane di intensa attività sismica in tutta la zona, dal cratere a nord di Grindavik, a partire dalle 23.17 ora italiana, la lava ha cominciato a uscire copiosa. A renderlo noto sono stati alcuni giornali locali, che hanno pubblicato anche alcune foto spettacolari del fenomeno naturale. Gli esperti avevano indicato proprio l’area interessata dall’eruzione tra quelle più a rischio e per questo, nei giorni scorsi, circa 4mila persone erano state evacuate dai tanti villaggi di pescatori islandesi. Si tratta, in ogni caso, della quarta volta in tre anni che erutta il vulcano nella penisola di Reykjanes. Il governo ha dichiarato lo stato di emergenza.
Il luogo dell’eruzione
L’Istituto metereologico islandese (Imo) ha spiegato in una nota che il cratere interessato sembra essere situato vicino a Hagafell, a circa tre chilometri a nord di Grindavík. L’eruzione è iniziata alle 22.17 ora locale, in seguito uno sciame sismico verificatosi intorno alle 21. La potenza del getto di lava, però, sembra essere già in diminuzione. Intanto, permane l’emergenza dichiarata dalla protezione civile e tutte le strade per Grindavík rimarranno chiuse per i prossimi giorni. Magnús Tumi GuÐmundsson, il geoscienziato che questa mattina ha sorvolato i luoghi dell’eruzione, dopo altri sorvoli durante la notte, ha affermato che non sorprende che l’entità dell’eruzione sia diminuita:“Ma c’è ancora molta eruzione – ha specificato – e la lava è molto attiva, la frattura che si è aperta é lunga quattro chilometri. Solo per fare un confronto, forse è il doppio di quello che si è verificato durante l’ultima eruzione di Litla Hrút, e nel corso di sette ore”.
Il precedente
Il fenomeno vulcanico più dirompente in Islanda negli ultimi tempi è stato quello del vulcano Eyjafjallajokull del 2010, che ha emesso enormi nubi di cenere nell’atmosfera bloccando i voli in tutta Europa per giorni, a causa del timore che la cenere potesse danneggiare i motori degli aerei. Un elicottero della guardia costiera tenterà di confermare l’esatta posizione e la dimensione dell’eruzione, oltre a misurare anche le emissioni di gas. Grindavik, una cittadina di pescatori di 3.400 abitanti, si trova sulla penisola di Reykjanes, a circa 50 chilometri a sud-ovest della capitale Reykjavik e non lontano dall’aeroporto di Keflavik, il principale scalo islandese per i voli internazionali.
Le immagini in Tv
Le immagini spettacolari mandate in onda a ciclo continuo dalle Tv islandesi mostrano l’eruzione del vulcano con getti di lava arancione incandescente sparati da squarci nel terreno, circondati da nuvole di fumo rosso. L’emissione di anidride solforosa dalla fessura vulcanica sulla penisola islandese di Reykjanes, che si é aperta con l’eruzione cominciata ieri sera, è circa dieci volte superiore a quella delle eruzioni registrate negli ultimi due anni, dicono i vulcanologi islandesi citati dai quotidiani nazionali. Nonostante i timori che l’emissione di fumo e detriti in quota potesse creare problemi all’attività aerea civile, come era successo negli anni scorsi in seguito all’eruzione dell’altro vulcano, l’aeroporto internazionale di Rejkyavik è rimasto aperto.
La dichiarazione del primo ministro Jakobsdottir
“Speriamo per il meglio, ma è chiaro che si tratta di un’eruzione considerevole”, ha scritto su Facebook il primo ministro Katrin Jakobsdottir. Il capo della polizia ha dichiarato che nella zona dell’eruzione, già evacuata da giorni, nessuno è in pericolo. “Ora aspettiamo di vedere cosa hanno in serbo le forze della natura”, ha scritto su X il presidente Gudni Thorlacius Johannesson. Vidir Reynisson, capo del dipartimento della protezione civile, ha esortato la popolazione a stare lontana dalla zona, dichiarando a una televisione locale: “Questa non è un’eruzione turistica”.