I soldi e il tempo stanno finendo. Al momento gli Stati Uniti possono inviare all’Ucraina soltanto un altro pacchetto di aiuti da qui alla fine dell’anno, a meno che non saranno sbloccati nuovi fondi a Capitol Hill. Gli Usa hanno destinato oltre 100 miliardi di dollari per armare e sostenere Kiev da quando la Russia ha lanciato la sua offensiva, nel febbraio 2022. Joe Biden ha chiesto al Congresso di approvare altri 60 miliardi di dollari, ma i repubblicani sono diventati sempre più scettici sulla necessità di continuare a sostenere il governo di Volodymyr Zelensky.
Usa a secco di fondi per Kiev
“Questi sono i mezzi che abbiamo a disposizione, non possiamo fare più di questo“, ha dichiarato il portavoce per il Consiglio della sicurezza nazionale americana, John Kirby, sottolineando che i negoziati sono andati avanti al Congresso per tutto il weekend. Nel caso in cui non dovesse cambiare qualcosa, il Pentagono terminerà i fondi per rimpiazzare le armi inviate all’Ucraina il 30 dicembre.
Il dipartimento della Difesa Usa, intanto, sta spendendo i suoi ultimi 1,07 miliardi di dollari per acquistare nuove armi e apparecchiature che sostituiranno quelle sottratte dalle scorte e inviate in Ucraina. “Una volta che questi fondi saranno vincolati, il dipartimento avrà esaurito i fondi disponibili per l’assistenza all’Ucraina“, ha detto il Pentagono in una lettera datata 15 dicembre e inviata ai leader del Congresso. La missiva, riportata dall’agenzia Bloomberg, potrebbe aumentare la pressione sul Congresso affinché sblocchi nuovi fondi.
Stallo al Congresso
Nelle ultime settimane, i repubblicani al Senato hanno condizionato l’approvazione di eventuali fondi aggiuntivi per l’Ucraina ad un simultaneo rafforzamento delle norme sull’immigrazione volte a ridurre il numero di persone che entrano negli Stati Uniti dal confine meridionale, oltre che ad espellere una parte di quelle che sono già nel paese. Un piccolo gruppo di legislatori dei due partiti, insieme a rappresentanti dell’amministrazione Biden, hanno cercato di elaborare un accordo che potesse ottenere un certo grado di approvazione bipartisan.
Lunedì i legislatori non avevano ancora raggiunto un accordo. Come se non bastasse, anche se un accordo del genere passasse al Senato probabilmente non sopravviverebbe alla Camera, dove i repubblicani detengono una maggioranza molto ristretta. L’ambasciatrice Usa in, Ucraina, Bridget Brink, ha intanto esortato il Congresso statunitense a raggiungere un accordo sul sostegno aggiuntivo a Kiev “il più presto possibile“, descrivendo la situazione come “urgente“. “È fondamentale garantire e mantenere le conquiste ottenute finora dagli ucraini. E anche per proteggere la nostra sicurezza nazionale“, ha affermato la diplomatica.
Corsa contro il tempo
Un possibile accordo al Senato degli Stati Uniti per lo sblocco di ulteriori finanziamenti per gli aiuti militari destinati a Ucraina (e ad Israele) potrebbe arrivare questa settimana. Il senatore democratico statunitense Joe Manchin è stato chiaro. “Penso che vedremo qualcosa la prossima settimana e insisteremo finchè non avremo concluso (i negoziati)”, ha detto, intervistato dalla Cnn, aggiungendo che gli stessi negoziati andranno avanti oggi ma che il Congresso non concluderà “nulla” senza arrivare ad una soluzione bipartisan.
I negoziati del Senato per un compromesso sullo stanziamento dei nuovi aiuti da oltre 160 miliardi di dollari di aiuti militari a Ucraina, Israele e Taiwan, in cambio di fondi adeguati per il rafforzamento della frontiera tra Stati Uniti e Messico, sono in corso da settimane. I legislatori repubblicani hanno affermato che non sosterranno ulteriori aiuti all’Ucraina senza includere nuove disposizioni per la sicurezza delle frontiere. Senza un’azione del Congresso entro la fine dell’anno, l’amministrazione di Joe Biden ha avvertito che i fondi per l’Ucraina finiranno.