Un dipinto del Pontormo, diventato celebre in tutto il mondo anche grazie alla serie televisiva “I Soprano”, sarà trasferito temporaneamente da Carmignano a Prato. Un accordo che sarebbe però stato trovato all’insaputa del sindaco carmignanese: quest’ultimo non l’ha presa bene, annunciando l’intenzione di abbandonare il Partito Democratico e attaccando duramente il suo stesso partito. Questo il “pomo della discordia” che rischia potenzialmente di incrinare i rapporti fra la sezione pratese e quella carmignanese del Pd, oltre che il rapporto fra le rispettive amministrazioni comunali. L’opera d’arte in questione è la “Visitazione“, che si trova nella chiesa di San Michele Arcangelo a Carmignano (un paese situato per l’appunto in provincia di Prato, in Toscana). Una replica del quadro in questione appariva peraltro anche nella camera da letto del boss mafioso Tony Soprano (interpretato dall’attore James Gandolfini) e della moglie Carmela. E proprio la presenza di questa riproduzione dell’opera, nella serie tv realizzata negli Stati Uniti fra il 1999 e il 2007 e apprezzata da milioni di telespettatori in tutto il mondo, ha contribuito a far sì che quel quadro del Pontormo raggiungesse un’esposizione planetaria.
Per il successo riscosso da “The Sopranos”, il dipinto è forse apprezzato in America ancor più che in Italia, come testimoniano le donazioni raccolte a cavallo fra il 2018 e il 2019. Ad ogni modo, la chiesa che lo ospita necessita di lavori strutturali e la Diocesi di Pistoia, insieme al Comune di Carmignano, è da tempo al lavoro per individuare un edificio alternativo nel quale trasferire l’opera prima dell’inizio del cantiere. E la scelta sarebbe caduta sul capoluogo di provincia, tant’è che il Museo di Palazzo Pretorio di Prato ha già annunciato sui propri canali social l’arrivo in via temporanea della Visitazione. Dov’è il problema? Che secondo Edoardo Prestanti, sindaco di Carmignano, questa decisione sarebbe stata presa direttamente dalla Diocesi di Pistoia, consultando il Comune di Prato (amministrato dal Pd) senza a quanto pare coinvolgere però l’amministrazione carmignanese. E Prestanti non le ha mandate a dire, riservando parole di fuoco al suo stesso partito e dicendosi intenzionato a restituire la tessera.
“Accordo legittimo per la Diocesi, ma un atto di arroganza e uno sgarbo istituzionale, verso Carmignano, da parte del Comune di Prato. Carmignano e tutti i carmignanesi subiscono così il “furto morale” di un’opera che è il cuore della nostra comunità. Da persona che fa parte di una comunità politica, non posso non notare che l’iniziativa sia partita da amministratori appartenenti al Partito Democratico. Va da sé che questo atto di arroganza verso il nostro territorio avrà serie conseguenze politiche – ha attaccato il primo cittadino, in una nota – chiederò la convocazione della direzione del Pd provinciale, dove formalizzerò le mie dimissioni da iscritto Pd da un partito senza guida e privo di solidarietà. Voglio lasciare il partito parlando nell’unico luogo dove un briciolo di democrazia dovrebbe essere garantita: la direzione. La quale ormai non viene più convocata da tempo”.