Multiversity ha acquisito una quota di Materias, pmi innovativa attiva nell’identificazione e nello sviluppo di soluzioni all’avanguardia nel campo dei materiali avanzati. L’acquisizione è avvenuta mediante un aumento di capitali e con l’ingresso di Multiversity nel Cda della società. Grazie a questa nuova sinergia operativa, le attività di ricerca delle università digitali Multiversity potranno rafforzare il technology transfer delle ricerche scientifiche, tecnologiche e culturali. Il tutto sarà reso possibile dall’interazione costante con il mondo imprenditoriale e la società civile. Il know-how scientifico, formativo e culturale di Multiversity è noto: è il primo gruppo in Italia nel settore dell’Education e vanta al suo interno rinomate realtà come Pegaso, Mercatorum e San Raffaele Roma.
Materias, fondata nel 2016, ha sede a Napoli e mette in connessione il mondo industriale con quello della ricerca allo scopo di creare nuove opportunità di business. Sono già numerosi i progetti che sono stati avviati in svariati settori, tra i quali ingegneria civile, biomedicale, agri-food e processi industriali. Progetti che hanno portato alla generazione di oltre 100 brevetti a livello nazionale e internazionale.
“Si prospettano importanti sinergie tra la ricerca già in corso presso gli Atenei del Gruppo Multiversity e Materias. L’ingresso di Multiversity è motivo di grande soddisfazione e apporterà un contributo significativo all’avanzamento di progetti e all’innovazione digitale“, ha dichiarato Luigi Nicolais, presidente e co-fondatore di Materias, ex Ministro per le Riforme e l’Innovazione della PA e Presidente Cnr. Le potenzialità sono enormi e le parti sono pronti a sfruttarle al massimo per aprire nuovi varchi nella conoscenza e nell’innovazione.
Con la partecipazione in Materias, ha spiegato Fabio Vaccarono, Ceo di Multiversity, lo scopo è quello di “accelerare sugli obiettivi di Terza Missione che sono al centro della nostra mission istituzionale, valorizzando la ricerca scientifica, contribuendo a colmare il gap tra scienza pura e scienza applicata e favorendo l’interscambio tra il nostro corpo accademico e il tessuto produttivo nazionale“. L’obiettivo, ha proseguito, è di “promuovere l’innovazione tecnologica e la crescita economica e sociale del territorio, affinché la conoscenza diventi strumentale per l’ottenimento di benefici di natura sociale, culturale ed economica“.