L’idea circolata nelle ultime settimane sulla spinta federatrice per compattare la sinistra ha innescato l’effetto opposto: la galassia rossa sta mettendo in evidenza tutte le proprie spaccature, rendendo così sempre più complicato l’operazione ammucchiata in nome dell’esigenza di unirsi contro il centrodestra. Chi dovrebbe promuovere l’iniziativa? Sono circolati diversi nomi, da Paolo Gentiloni a Beppe Sala passando per Maurizio Landini. Fino alla benedizione di Romano Prodi: la federatrice potrebbe essere Elly Schlein. Un’idea respinta in tempo zero da Giuseppe Conte, che si è espresso con parole nettissime che a loro volta hanno provocato la reazione del Partito democratico.
La sferzata di Conte a Schlein
Il presidente del Movimento 5 Stelle, intervenuto nel corso della conferenza stampa in cui ha annunciato la richiesta dell’istituzione di un giurì d’onore alla luce delle recenti parole pronunciate in Parlamento da Giorgia Meloni per quanto riguarda il Mes, ha preso le distanze dal progetto che vedrebbe il segretario del Partito democratico alla guida di una mossa per federare i partiti delle opposizioni. Lo scenario è stato rigettato al mittente con una frecciatina al veleno che di certo non è passata in secondo piano: “Mi auguro che sia la federatrice, sì. Una grande federatrice delle correnti del Pd, che ne ha proprio bisogno di fare chiarezza al proprio interno sui vari passaggi. Mi piacerebbe che il Pd, federando tutte le correnti, possa far chiarezza sulla questione morale che per noi è fondamentale, ma anche sulla transizione ecologica. Per quanto riguarda il M5S non abbiamo bisogno di nessun federatore“.
Quella di Conte è una vera e propria bocciatura all’indirizzo dell’utopia di una certa sinistra che vorrebbe individuare una personalità su cui scommettere per partorire un’accozzaglia di partiti indistinti pur di tentare la vittoria ai danni del centrodestra. Ma in politica non si fanno i calcoli senza tener conto del giudizio degli elettori, che di fronte a un’ammucchiata del genere potrebbero preferire imboccare la strada dell’astensione. Si tratta di un nuovo “no”: il leader dei grillini già nei giorni scorsi aveva spento l’entusiasmo dei sognatori rossi, facendo eco a Maurizio Landini – segretario della Cgil – che ha smentito l’ipotesi di una sua candidatura in vista delle prossime elezioni europee che si terranno a giugno 2024.
L’irritazione del Pd
Naturale l’irritazione che si registra all’interno del Partito democratico che, pur tentando di gettare acqua sul fuoco senza replicare alle dichiarazioni di Conte, fa registrare qualche mugugno. Come riferito dall’Ansa, dal Nazareno tengono a sottolineare di essere “impegnati a contrastare Meloni e il governo“. “Non rispondiamo agli attacchi di Conte“, viene aggiunto. Viene inoltre fatto notare che Schlein, da quando ha preso il timone del Pd, “non ha mai speso una parola contro le opposizoni” e ha portato avanti il lavoro necessario per trovare un terreno comune con i partiti delle opposizioni. Tradotto: Giuseppe faccia ciò che ritiene opportuno, Elly non lo inseguirà nella lotta politica incrociata.
Conte dovrebbe essere più rispettoso e ricordare che il moltissimi casi, per esempio nel caso di moltissime competizioni regionali e locali, la nostra comunità politica ha dato prova di molta generosità e di moltissima pazienza. Ma ogni pazienza ha un limite. È tempo di costruire… https://t.co/X39AAhsEV8
— Pina Picierno (@pinapic) December 18, 2023
Certo, sono le prime avvisaglie di fuoco in vista delle elezioni europee per tentare di attirare quanti più voti dall’elettorato in comune. Ma tutto ciò è anche il contesto perfetto per far emergere i mal di pancia che fino a questo momento erano stati celati per non macchiare iniziative comuni a favore di telecamera. E così Pina Picierno, eurodeputata del Partito democratico, su Twitter non ha nascosto l’ira e ha sbottato: “Conte dovrebbe essere più rispettoso e ricordare che in moltissimi casi, per esempio nel caso di moltissime competizioni regionali e locali, la nostra comunità politica ha dato prova di molta generosità e di moltissima pazienza. Ma ogni pazienza ha un limite. È tempo di costruire un’alternativa alla destra, chiarisca senza giri di parole se intende costruirla insieme o se per suoi interessi elettorali, a prevalere è la corsa contro il Pd“. Altro che unità e federatori.
Una risposta è arrivata anche da Debora Serracchiani, responsabile Giustizia del Pd, che ha rivendicato la linea dei dem sull’agenda poltica e sugli esteri: “Conte ha governato con la destra sovranista e con il Pd, quindi è perfettamente in grado di valutare con chi condivide più punti di contatto, senza chiedere a nessuno di sottoporsi a esami di correttezza politica. Lo stesso vale per la questione morale, che è nel nostro Dna da decenni, da quando l’ha posta un grande leader della sinistra come Berlinguer“.