Un’esperienza negativa con il call center del Comune di Milano che cura i pagamenti delle Ztl può essere istruttiva. E far pensare agli astrusi regolamenti di molti accessi ai servizi finanziari che finiscono per tener lontani i risparmiatori da prodotti che potrebbero essere per loro più aderenti alle esigenze che hanno.
Partiamo dai fatti: dovendo pagare due ticket, per facilitarmi l’operazione ho chiamato il numero deputato al servizio che mi ha subito risposto. Avevo usufruito di due pedaggi. Diversi tra loro perché il primo aveva superato il limite delle prime 24 ore e quindi era scattata la sanzione maggiorata. Il secondo era invece relativo a un passaggio di poche ore prima e quindi normalmente liquidabile. Chiedo di poterli pagare con una carta di credito ma mi viene spiegato come non sia possibile. Chiedo il motivo di tale operatività ma l’unica spiegazione che ricevo è “le procedure funzionano così”, aggiungendo: “Guardi che non dipende da me, per pagare quello in mora deve registrarsi sul sito, registrare la targa e poi impostare l’importo giusto ed il mezzo di pagamento da usare. Per l’altro invece possiamo fare assieme adesso».
Allora: perché figli e figliastri? Perchè regole così complicate che vanno contro i clienti, contro i cittadini? È come il Var nel calcio: non si comprende quando interviene e quando no, quando richiama l’arbitro e quando no. Insomma, non si capisce. E accade, purtroppo, anche in finanza. Obiettivi chiari e prodotti semplici sembrano un’utopia.
Il motivo del successo del Btp è tutto lì. Regole semplici che migliorano la vita e favoriscono le scelte perchè creano facilità di accesso, mantenendo inalterati gli equilibri tra cittadini e consulenti e banchieri.
È chiedere troppo?