Manovra, via libera agli emendamenti. Sanità, pensioni, affitti: ecco cosa cambia

Manovra, via libera agli emendamenti. Sanità, pensioni, affitti: ecco cosa cambia

Nottata intensa per il parlamento. La commissione Bilancio del Senato ha esaminato tutti gli emendamenti e gli odg sulla legge di bilancio che è approdata oggi a Palazzo Madama, prima del passaggio conclusivo alla Camera dei Deputati previsto prima della fine dell’anno. Le novità sono tante, in attesa che riprendano i lavori alle 10.00 di stamattina con le dichiarazioni di voto e del conseguente voto del mandato al relatore in programma alle 11.

Pensioni e sanità

La decisione più rilevante riguarda le pensioni. La commissione infatti ha dato l’ok all’articolo 33 sulle pensioni di vecchiaia di medici, dipendenti di enti locali, maestri e ufficiali giudiziari: questi, stimati essere all’incirca 732mila lavoratori, non riceveranno alcun taglio. Solo una riduzione minore, del valore di circa un trentaseiesimo del taglio per ogni mese in più di permanenza al lavoro, per i sanitari. Ai dirigenti medici e agli infermieri verrà data la possibilità di prestare servizio fino a 70 anni.

Fondi per il Ponte e affitti

Via libera poi ai quattro emendamenti sulla rimodulazione dei fondi per il Ponte sullo Stretto, che attingerà in parte dal Fondo di coesione. Luce verde anche alla cabina di regia per il disagio abitativo e ai fondi per i concorsi del comparto sicurezza. Sono stati invece sbloccati i fondi per il sequenziamento genetico per le malattie rare e i tumori: un rifinanziamento di un milione ciascuno. Non cambia la l’aliquota della cedolare secca per gli affitti brevi, fissata al 21%. Per i secondi immobili l’imposta sarà del 26%. Ai Comuni più piccoli verrà dato tempo fino al 15 gennaio 2024 per adeguarsi alle aliquote.

Violenza sulle donne, applausi dopo l’ok all’emendamento

Confermato l’impegno in Finanziaria contro la violenza sulle donne: i 40 milioni di euro inclusi nel cosiddetto tesoretto (contributo per le modifiche parlamentari alla manovra che ha un tetto di 100 milioni) verranno spesi su questo. Ha votato a favore anche la maggioranza. Applausi durante la seduta dopo l’approvazione. Infine, sono state stanziate risorse aggiuntive per gli stipendi delle forze armate e delle forze dell’ordine così come i fondi destinati alle regioni per le variazioni delle aliquote Irpef.

Cosa cambia per superbonus e smart working

Niente proroga per il Superbonus, forse rimandato al Milleproroghe, mentre è stato bocciato l’emendamento che consentiva il lavoro agile per i soggetti fragili impiegati nel settore pubblico.

È stato un lavoro molto impegnativo e alla fine il governo ha portato a casa diversi risultati, abbiamo dato ascolto alle opposizioni e non abbiamo compresso il dibattito“, è il commento del ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani. “C’è stato spazio per i gruppi parlamentari“, ha aggiunto.

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