Dà il patrocinio a un libro su Pisanò. L’Anpi e il Pd perseguitano l’assessore di Fratelli d’Italia

Dà il patrocinio a un libro su Pisanò. L'Anpi e il Pd perseguitano l'assessore di Fratelli d'Italia

Le piccole storie che vengono dai piccoli comuni sono spesso utili a comprendere qual è l’aria che tira nel nostro Paese. E, dobbiamo ammetterlo, non è buona. Capita che l’amministrazione comunale di Desio, provincia di Monza e della Brianza, conceda il patrocinio a un’iniziativa di un’associazione culturale-scientifica, chiamata Nuova Urania, per presentare un libro, scritto da Luca Bonanno, su Giorgio Pisanò. E qui ci dobbiamo fermare per fare una piccola premessa: chi scrive ha letto il libro di Bonanno e lo ha trovato obiettivo.

Il volume, Giorgio Pisanò: soldato, giornalista, politico (Eclettica edizioni), infatti, non fa altro che presentare eventi e fatti della vita del senatore del Movimento sociale italiano. Uno che certamente aveva combattutto nella Repubblica sociale italiana, come tantissimi altri italiani che avevano scelto quella che è stata definita la parte sbagliata della storia. Ma che poi aveva deciso di andare avanti, fedele all’adagio di Giorgio Almirante secondo cui non bisognava restaurare alcunché ma nemmeno rinnegare vent’anni di storia. E il libro di Bonanno lo racconta. Come racconta del coraggio di Pisanò, senza il quale non ci sarebbe potuta nemmeno essere l’opera di “revisionismo” di Giampaolo Pansa, nel parlare per primo del triangolo della morte in Emilia Romagna. Forse pochi se lo ricordano ma tra la fine della guerra e gli anni subito dopo la Liberazione, i partigiani ammazzarono chiunque considerassero un nemico del popolo. Tra questi anche il beato Rolando Rivi, un seminarista brutalmente ucciso solo perché cattolico.

Ma torniamo alla cronaca. Il comune di Desio dà il patrocinio come in molte altre occasioni. Spesso anche all’Anpi proprio, sottolinea Samantha Baldo, assessore alla cultura del comune incriminato, “nel rispetto della libera espressione e del pluralismo. Solo una volta abbiamo negato un patrocinio per la presentazione del libro di Eric Gobetti E allora le foibe?, che era stato presentato dall’Anpi (ma all’epoca ci siamo premurati di spiegare tutte le nostre motivazioni)”. Sia come sia, l’Anpi e la sinistra sostengono che il patrocinio non debba essere dato, che debba essere negato l’utilizzo della sala civica dedicata a Pertini e che è scandaloso che si presenti un libro su Pisanò.

A una settimana dalla presentazione, la sezione desiana dei partigiani insorge con un comunicato – condiviso poi dai partiti di minoranza, tra cui Partito democratico e liste civiche di sinistra, oltre a Cgil, Cisl e Uil e associazioni i cui esponenti sono politicamente schierati – organizzando una manifestazione, a cui ha partecipato Emanuele Fiano, a ridosso della presentazione. La tensione è tanta. E il comune decide di mantenere un profilo basso per evitare escalation di violenza. Arriva la sera della presentazione e, oltre agli interessati, sono presenti anche i carabinieri, la polizia statale e quella locale. L’evento fila liscio e tutto dovrebbe essere ormai dimenticato. Ma non per la sinistra. Racconta la Baldo: “Da una settimana a questa parte, con un aumento a seguito dell’evento in questione, il mio profilo social è stato presto d’assalto da esponenti dell’Anpi che commentano ogni post, di qualsiasi natura, da me pubblicato. Inizialmente riportavano il loro comunicato o altre frasi di protesta contro il patrocinio e il fascismo, per poi arrivare negli ultimi giorni a frasi ingiuriose e diffamatorie nei confronti della mia persona. I miei post e le mie foto vengono poi ricondivise da questi profili che, al grido ‘vergogna’, intendono mettere la mia persona alla gogna mediatica. Ho ricevuto insulti da parte di una consigliera comunale che definisce la giunta ‘pagliacci’ e da un’altra esponente del Pd che si chiede se io sappia leggere un testo scritto in italiano e che ho bisogno di essere imboccata per evitare di sparare frasi sotto controllo (la frase incriminata era ‘per la polemica sono stupita, pensavo fossimo in democrazia’)”.

Ma non solo. Un esponente dei partigiani ha detto: “Cara assessora Samantha Baldo, lasci stare i bambini! Dopo avere patrocinato il libro fascista, lei non è degna di stare con i bambini..non li tocchi e non li infetti, dopo aver toccato e ospitato quel libro!! Si vergogni!!!”.

I libri fanno ancora paura, purtroppo. Anche quando sono obiettivi e raccontano pagine dimenticate della storia del nostro Paese. Non fa paura, invece, la violenza quando arriva da parte dei “buoni”. Perché la libertà, madama la Marchesa, va bene solo se fa comodo a me.

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