Ultimo giorno per Atreju con l’intervento del presidente del Consiglio, e leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, che quando è salita sul palco ha rivelato di avere alcuni problemi di voce. “Spero di arrivare fino alla fine di questo intervento“, ha detto prendendo la parola davanti alle migliaia di partecipanti e ricordando che, se oggi resiste una coalizione di centrodestra così forte e coesa, “non è un incidente della storia. Esiste da 30 anni perché condividiamo sistema di valori e comune visione da realizzare. Il mio ringraziamento a chi non c’è più, grazie a Silvio Berlusconi“.
Al suo arrivo sono state numerose le bandiere tricolore che sono state sventolate dalla platea tra gli applausi. “Tolkien aveva ragione: l’anello è insidioso, lusinga, ti circuisce, cerca di farti perdere il senso di realtà. Ma c’è una cosa solo più forte e si chiama compagnia, persone per bene che ti accompagnano in silenzio facendo ciascuno la propria parte“, ha detto ancora il presidente del Consiglio, sottolineando la profonda differenza con gli schieramenti opposti, in cui manca il senso di “compagnia” e ci si vota puramente all’individualismo. Ed è proprio rivolgendosi al segretario del Pd che Meloni lancia una frecciata: “Cara Elly, puoi anche decidere di non partecipare ma non c’è bisogno di insultare tutti coloro che hanno deciso di partecipare, solo perché hanno dimostrato di avere il coraggio che a voi evidentemente difetta“.
Meloni è al governo da 14 mesi, ottobre 2022, ma, ha scherzato, “a me sembrano 14 anni“. Ha proseguito sottolineando che “governo di centrodestra a trazione Fratelli d’Italia sarà soprattutto questo governo dell’Italia con la schiena dritta, che va a testa alta, con le scarpe piene di fango e le mani pulite“. L’obiettivo, e la missione, di questo esecutivo è “dare a tutti italiani l’orgoglio di voler rivendicare qui e fuori dai confini nazionali il fatto che ‘io sono italiano’. È la più grande rivoluzione che si possa regalare“. I consensi non mancano al partito, nonostante “la cortina fumogena del racconto livoroso e di parte di alcuni media“. Per Meloni c’è stato tempo anche per rivendicare i successi e i provvedimenti assunti: “Se chi prendeva il reddito di cittadinanza per lavorare in nero quando avrebbe potuto farlo mi detesta, poco importa. Non intendo comprare il consenso della gente. Quello è un privilegio che lascio ad altre forze politiche“.
Sul superbonus, ha sottolineato come abbia influito negativamente anche sulla legge di Bilancio di quest’anno, “espansiva nonostante una situazione drammatica ereditata dei conti pubblici “. E riferendosi ha Conte, ha ricordato che “faceva la campagna elettorale dicendo che si è potuto ristrutturare gratuitamente casa: quel gratuitamente ci ha lasciato un buco da 140 miliardi, quanto lo Stato spende in un anno per tutta la sanità“.