La prima fu Coco Chanel che rivoluzionò il mondo della moda, non solo con capi originali, ma soprattutto liberando il corpo delle donne “torturato” per centinaia di anni da corsetti strettissimi che tanto piacevano agli uomini, ma che rendevano impossibile la vita delle donne. Se la grande stilista francese fosse una nostra contemporanea, sicuramente avrebbe affrontato, oltre al benessere dato dagli abiti, anche i problemi dovuti all’uso ai tacchi alti. Indubbiamente bellissimi, slanciano la figura e sono il desiderio di ogni donna, ma all’atto pratico portarli crea più di una complicazione anche di salute.
Cosa succede quando indossiamo i tacchi alti
Uno studio ha evidenziato come il 70% delle donne in un’età compresa tra i 18 e i 68 anni dichiara di indossare tacchi alti. Le stesse però non negano i problemi che questi creano alla postura, come l’instabilità dell’appoggio del piede sul terreno e il sovraccarico funzionale delle teste metatarsali, associato ad un senso di costrizione dell’avampiede.
Questi fastidi variano da donna e donna ma possono addirittura peggiorare con il peso, l’altezza o l’età, creando un’accelerazione delle patologie a carico del piede e dell’apparato muscolo-scheletrico nella sua globalità. Una tabella mostra quanto i tacchi aumentino in percentuale il carico sull’avampiede:
Indossare i tacchi richiede quindi uno specifico adattamento funzionale/posturale poiché cambiando la distribuzione del peso corporeo si sposta il centro di gravità. Quindi, più sono alti, più le richieste di adattamento delle articolazioni e del sistema neuro-muscolare sono intense.
Cosa succedeva fino ad ora
Sono decenni che soprattutto le grandi aziende calzaturiere stanno cercando di risolvere il problema reso ancora più difficile dalle differenze morfologiche del piede dovute alle tipologie genetiche presenti nelle varie parti del mondo. Alcune di queste hanno cercato di ottenere un miglioramento, utilizzando appendici da inserire all’interno della scarpa o da applicare direttamente al piede, che tuttavia hanno dimostrato limiti e in alcuni casi hanno peggiorato il comfort della calzatura, perché non hanno migliorato la stabilità e il sovraccarico delle teste metatarsali, diminuendo oltretutto lo spazio per il piede all’interno della scarpa.
La soluzione Made in Italy
A trovare la soluzione, ora usata in tutto il mondo dai più grandi brand di moda, un’azienda italiana, Gait-tech, che ha creato il primo dispositivo integrato (non medico) nella soletta durante il processo di assemblaggio della scarpa. Questo dispositivo biomeccanico non compromette l’estetica della scarpa e pur fornendo importanti vantaggi, non modifica le fasi di lavorazione della calzatura.
Agisce distribuendo più equamente il peso corporeo tra le teste metatarsali, ridisegnando il rapporto del piede al suolo (relazione biomeccanica piede-calzatura) e di conseguenza migliorandone l’appoggio.
Come è nato
L’azienda per anni ha fatto ricerche sulla biomeccanica, applicando i principi che tengono conto dell’anatomia, della fisiologia del piede e del benessere dell’individuo nel suo complesso. Ha utilizzato informazioni provenienti dagli studi e dall’esperienza in campo medico, kinesiologico, ortopedico e psicologico di alcuni dei suoi fondatori, tra cui un archivio trentennale di uno dei più competenti laboratori di tecniche ortopediche. In questo modo ha dato una delle risposte più difficili, e da anni ricercate sul mercato, quella di riuscire a modificare il piano d’appoggio del piede per ripartire equamente il carico sulle 5 teste metatarsali che in questo modo può favorire il comfort, la stabilità dell’andamento oltre ad un più ampio “aiuto” muscolare.
Parte di un progetto più ampio
Gait-tech ha lanciato il primo dispositivo biomeccanico al CES (Consumer Electronics Show) 2023 a Las Vegas classificandosi tra i migliori 300 progetti su oltre 4000 espositori, vincendo, sempre nel 2023, il premio America Innovation, istituito dalla Fondazione Italia/USA. Un primo passo nell’obiettivo aziendale di creare un movimento volto al benessere generale dell’individuo, con soluzioni all’avanguardia che tengono conto anche delle necessità estetiche e di mercato, con una particolare attenzione alla sostenibilità.