Altro che “effetto Schlein”. La sinistra, o almeno quello che rimane di essa, si unisce per una volta sotto l’effetto Enrico Berlinguer. A Roma, la mostra appena inaugurata sull’ex segretario generale del Pci, il partito comunista italiano, ha messo d’accordo tutti: dagli ex comunisti doc come Massimo D’Alema e Walter Veltroni, alla nuova sinistra radical chic di Elly Schlein e compagni. In assenza di una base politica e ideologica importante, la nuova paladina dem prova a ripescare nel passato comunista. La decisione di Schlein, visti i risultati fallimentari ottenuti finora, potrebbe essere l’ultima speranza.
L’effetto Berlinguer
Una giornata colma di impegni per il nuovo corso dem. Ieri, tra la richiesta di dimissioni del direttore degli approfondimenti Rai Paolo Corsini – reo di aver utilizzato il termine “noi” riferendosi a Fratelli d’Italia – e i soliti attacchi all’esecutivo Meloni, la segretaria dem ha trovato il tempo per una sfilata dal sapore antico e ideologico. La mostra dell’ex segretario del Pci, Enrico Berlinguer, era l’occasione perfetta per rimarcare le proprie origini. L’inaugurazione al Mattiolo di Roma, nei padiglioni del Palaexpo, per la mostra multimediale “I luoghi e le parole di Enrico Berlinguer”, era un luogo perfetto per Elly Schlein e compagni per mostrare al proprio elettorato una certa radice ideologica chiara.
La base comunista, d’altronde, era presente da prima dell’arrivo della segretaria: Massimo D’Alema e Walter Veltroni sono arrivati in anticipo per le foto di rito e per i saluti cordiali con la famiglia Berlinguer. Tra questi, c’era ovviamente Bianca Berlinguer, la figlia di Enrico che ha raccontato la morte del segretario Pci dopo il comizio a Padova nel 1984: “Una perdita irreparabile – ha spiegato sinceramente Bianca Berlinguer – un lutto che nessuno di noi è ancora riuscito ad elaborare fino in fondo”.
La sfilata nostalgica
L’arrivo di Elly Schlein ha scombinato il normale svolgimento della mostra. Prima un saluto a D’Alema, poi lo sguardo concentrato sulle vecchie foto. Tra vecchi compagni e nuove leve, i presenti in sala erano numerosi. Dal deputato Gianni Cuperlo all’ex segretario Nicola Zingaretti. Dall’ex ministro della giustizia, Andrea Orlando al sindaco di Roma Roberto Gualtieri. La mostra, tra foto personali e ricordi pubblici, proponeva anche filmati d’epoca, la ricostruzione dei viaggi internazionali e, più in generale, la stagione del terrorismo. Un ripasso tout court della storia del vecchio partito comunista italiano da consegnare al nuovo Partito democratico in crisi d’identità. Insomma, in poche parole, l’ultima spiaggia per Elly Schlein e il suo cerchio magico.