Fuoco e fiamme nei cieli della Crimea, dove i sistemi di difesa aerea russi hanno distrutto 26 droni ucraini. L’annuncio è arrivato dal ministero della Difesa russo, che ha riportato quanto appena avvenuto puntando il dito contro Kiev, senza però se ci siano state vittime o danni. In precedenza, lo stesso dicastero aveva affermato in post su Telegram che sei droni che avevano preso di mira “installazioni sul territorio russo” erano stati abbattuti nella regione di Kursk. Anche in questo caso, non erano stati aggiunti ulteriori dettagli.
Cosa succede in Crimea
“Oggi, dalle 20:30 ora di Mosca alle 22:30, è stato fermato un tentativo da parte del regime di Kiev di effettuare un attacco terroristico utilizzando veicoli aerei senza pilota su obiettivi del territorio della Repubblica di Crimea“, si legge nel comunicato diffuso dal ministero della Difesa della Federazione Russa. In attesa di sapere se il blitz attribuito da Mosca a Kiev abbia provocato danni, colpendo magari bersagli stratetigici, le autorità russe hanno spiegato che “sistemi di difesa aerea russi hanno distrutto 26 veicoli aerei senza pilota ucraini sulla penisola di Crimea“.
Da quando è scoppiata la guerra in Ucraina i raid effettuati da droni nemici sono diventati eventi quasi quotidiani nelle regioni di confine della Russia. Ciò nonostante, attacchi del genere, effettuati da uno sciame di velivoli, si sono verificati raramente. Il governatore della regione di Kursk, Roman Starovoit, ha confermato una seconda offensiva nemica dal cielo su Telegram, chiedendo ai residenti della zona di mantenere la calma. Secondo quanto riportato da Reuters, anche il governatore installato dalla Russia nella parte meridionale della regione di Kherson, Vladimir Saldo, ha riferito su Telegram che unità antiaeree russe avevano abbattuto almeno 15 bersagli aerei vicino alla città di Henichesk.
La minaccia dei droni
I droni continuano insomma ad essere i protagonisti del conflitto. Anche la capitale Mosca e i suoi sobborghi, insieme alle regioni di confine della Russia, sono stati obiettivi di attacchi di droni ucraini. La Russia, nel frattempo, bombarda quasi ogni giorno le città ucraine. Questa settimana il Cremlino ha lanciato un massiccio attacco di Uav sull’Ucraina meridionale, oltre a missili balistici su Kiev, dove circa 50 persone sono rimaste ferite dalle macerie.
L’Ucraina risponde con la stessa moneta. Proprio come ha raccontato la Cnn in un lungo articolo dedicato alle operazioni dell’undicesima squadra Samosud della Guardia nazionale, che in un vecchio cottage traballante, non lontano dalla città di Kherson, sta compensando lo stallo degli Stati Uniti sull’invio di nuovi aiuti a Kiev mettendo in scena un’ingegnosità a basso costo. Consistente, va da sé, nel far volare piccoli droni esplosivi contro obiettivi russi sul dall’altra parte del fiume Dnipro. La strategia utilizzata è semplice, e consiste nel legare vecchie granate e mortai a piccoli Uav acquistati online, per poi utilizzare visori per realtà virtuale al fine di dirigere i velivoli verso obiettivi russi.
“Abbiamo avuto giorni così impegnativi che abbiamo lanciato dai 15 ai 20” droni, ha affermato un pilota anonimo. “Ho 10 minuti tra un volo e l’altro per riposarmi. Non avrei mai immaginato che questa sarebbe stata la mia guerra“, ha aggiunto la stessa fonte. Il recente maxi attacco verificatosi in Crimea è la conferma di quanto l’Ucraina intenda puntare su questi piccoli jolly militari. Se non altro per mettere apprensione al Cremlino.
A drone attack on Crimea is reported. Plus air defence activity is also reported in Henichesk area, Kherson regio. pic.twitter.com/FZk1290ETV
— Special Kherson Cat (@bayraktar_1love) December 15, 2023