Alzi la mano chi non ha mai tenuto per sè nemmeno un segreto: anche se l’essere umano è portato, per natura, a condivere soprattutto le cose belle che accadono nella vita di tutti i giorni come osserviamo spesso sui social network, uno studio da poco pubblicato dall’American Psychological Association ha scoperto che mantenere segrete le notizie che noi riteniamo più positive e importanti, prima di raccontarle a qualcuno, farebbe sentire le persone più energiche e vive grazie ad alcuni meccanismi che si innescano nel cervello.
Ecco l’esperimento
I ricercatori hanno condotto cinque esperimenti con oltre 2.500 partecipanti per capire cosa spinge le persone a mantenere i segreti cosiddetti “positivi” e in che modo mantenerli possa influire positivamente sulla psiche. In un esperimento, ai partecipanti è stato mostrato un elenco di quasi 40 tipi comuni di buone notizie tra i quali l’accumulo del denaro, l’acquisto di regalo per se stessi o la riduzione di un debito: gli stessi hanno poi dichiarato quali buone notizie avessero raccontato e quelle che avevano tenuto segrete.
Gli studiosi hanno quindi prima chiesto di riflettere sulle motivazioni per cui alcuni non avessero condiviso gli eventi positivi; è stato poi chiesto di riflettere sugli avvenimenti positivi che avevano raccontato, per valutare quanta energia sarebbe scaturita dalle due differenti situazioni. Ebbene, i partecipanti che non hanno raccontato a nessuno i loro segreti hanno dichiarato di sentirsi più energici rispetto ai quelli che hanno raccontato le loro buone notizie.
Cosa accade con i “segreti positivi”
“I segreti positivi che le persone scelgono di mantenere dovrebbero farli sentire bene, e le emozioni positive sono un noto predittore di sentirsi pieni di energia“, ha dichiarato Michael Slepian, professore associato di economia alla Columbia University. “Ma i ricercatori hanno scoperto in quattro studi di follow-up che i segreti positivi fanno sentire le persone piene di energia anche per un altro motivo”. Infatti, a un gruppo di partecipanti è stato chiesto di non raccontare una buona notizia per alcune ore prima di dirla al proprio partner mentre un altro gruppo ha immaginato di non essere in grado di contattare il proprio partner e di non poterla raccontare immediatamente ma soltanto in un secondo momento della giornata. “Quando i partecipanti immaginavano di voler trattenere le informazioni per rendere la rivelazione sorprendente, erano più energici rispetto a quando non erano in grado di rivelare le informazioni“, spiega Slepian.
In pratica, all’interno del cervello si innescano reazioni biochimiche che fanno provare benessere indipendentemente dal fatto che le notizie positive saranno, o meno, condivise in seguito con qualcuno. “Le persone a volte fanno di tutto per orchestrare la rivelazione di un segreto positivo per rendere il tutto ancora più emozionante. Questo tipo di sorpresa può essere estremamente piacevole, ma la sorpresa è la più fugace delle nostre emozioni”, ha concluso Slepian. “Avere più tempo – giorni, settimane o anche di più – per immaginare la gioiosa sorpresa sul volto di un’altra persona ci permette di avere più tempo con questo momento emozionante, anche se solo nella nostra mente”.
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