La mossa anti Trump degli Usa: cosa dice la nuova legge sulla Nato

La mossa anti Trump degli Usa: cosa dice la nuova legge sulla Nato

Gli Stati Uniti blindano la loro posizione all’interno della Nato. Il Congresso federale ha approvato un disegno di legge che prevede il divieto per qualsiasi presidente di revocare l’adesione di Washington all’Alleanza atlantica senza l’approvazione del Senato o un atto dell’assemblea di Capitol Hill. Il provvedimento, promosso dal senatore democratico della Virginia Tim Kaine e dal repubblicano Marco Rubio della Florida, è stato inserito nel National defense authorisation act, la legge annuale di bilancio della Difesa, ed è in attesa della firma di Joe Biden.

La Nato è rimasta forte in risposta alla guerra di Putin in Ucraina e alle crescenti sfide in tutto il mondo. La legge ribadisce il sostengo degli Stati Uniti a questa cruciale alleanza fondamentale per la nostra sicurezza nazionale”, ha dichiarato Kaine. “Invia anche un forte messaggio agli autocrati che il mondo libero rimane unito”. Il senatore Rubio ha sottolineato che la misura rappresenta uno strumento fondamentale per la supervisione del Congresso sull’operato dei presidenti ed è necessaria per “assicurarci di proteggere i nostri interessi nazionali e la sicurezza dei nostri alleati democratici”.

È inevitabile vedere in questa legge un “attacco” a Donald Trump. L’ex inquilino della Casa Bianca è il favorito alle elezioni del 2024, con i sondaggi che gli assegnano il 47% delle preferenze nei cosiddetti Swing States contro il 42% dell’attuale presidente Joe Biden. Durante il suo primo mandato, il tycoon si è spesso scagliato contro la Nato e aveva ventilato la possibilità di un’uscita degli Stati Uniti. Un punto, questo, tornato al centro del dibattito anche in questa campagna elettorale. Nel programma del candidato repubblicano, infatti, si legge che “dobbiamo portare a termine il processo iniziato sotto la mia amministrazione per rivalutare radicalmente lo scopo e la missione della Nato”.

La situazione internazionale, però, è radicalmente cambiata da quando Trump sedeva nello Studio ovale. La guerra in Ucraina, infatti, ha portato ad una rivitalizzazione dell’Alleanza atlantica, ora unita contro le mire espansionistiche della Russia di Putin. Il conflitto tra Israele e Hamas e la rinnovata aggressività della Cina nelle acque dell’Asia-Pacifico sono altri scenari di crisi in cui gli Stati Uniti hanno bisogno di contare sui propri alleati, sia a livello materiale, sia a livello politico nello scacchiere internazionale. Subordinando l’uscita dalla Nato all’approvazione dei rappresentanti federali, il Congresso punta quindi a mantenere solida la posizione di Washington nel mondo, indipendentemente da chi sia l’inquilino della Casa Bianca.

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