Faruk Koca, il presidente dell’Ankaragucu, è stato squalificato a vita dalla Federazione calcistica turca per l’aggressione all’arbitro Halil Umut Meler. Immagini che hanno fatto il giro del mondo.
Cinque giornate a porte chiuse e 65 mila euro di multa per il club, cinque anni di interdizione per il presidente, che però non potrà mai più ricoprire cariche ed essere tesserato perché la sanzione inflitta supera i 3 anni. Queste le sanzioni decise dai vertici calcistici turchi dopo Ankarakucu-Rizespor. In seguito all’incidente, erano state sospese tutte le partite di campionato fino a nuovo avviso. I guai però potrebbero non essere finiti qui per il violento numero uno della squadra della capitale, dopo la giustizia sportiva si attende infatti l’esito del procedimento penale aperto dalla procura di Ankara.
La ricostruzione
Koca era entrato in campo al termine del match casalingo disputato dalla propria squadra lunedi scorso contro il Rizespor, terminato uno a uno in seguito a un discusso rigore assegnato dall’arbitro nel recupero. Episodio che ha scatenato la follia del presidente. Corso in campo al triplice fischio ha colpito l’arbitro con un pugno sotto lo zigomo. Rimasto a terra il direttore di gara è stato anche raggiunto da alcuni calci sferrati da altre persone vicine al presidente della squadra. Resosi conto dell’accaduto, il presidente aveva deciso comunque di dimettersi scusandosi per l’accaduto.
Scene shock in Turchia dove il presidente dell’Ankaragucu ha colpito con un pugno l’arbitro Halil Umut Meler.
Caduto a terra, il direttore di gara è poi stato colpito anche con ripetuti calci da alcuni tifosi che erano riusciti ad entrare in campo pic.twitter.com/cr1GUJmVDs— calciomercato.it (@calciomercatoit) December 11, 2023
“Chiedo scusa alla comunità arbitrale turca, al pubblico e alla nostra nazione. A prescindere dal torto subito, nulla può legittimare o spiegare la mia violenza – le parole di Koca in un comunicato -. Avendo sempre intrapreso iniziative costruttive in questo senso fin dal giorno in cui sono diventato presidente del club, provo un grande imbarazzo per aver creato un ambiente esattamente opposto. Annuncio di essermi dimesso dalla carica di presidente. Colgo l’occasione per scusarmi nuovamente con tutti, in particolare con i tifosi dell’Ankaragucu. Vorrei che si sapesse che sono profondamente addolorato che il club e il nostro Paese siano ricordati per un evento del genere”.
La ricostruzione dell’arbitro
Intanto l’arbitro Halil Umut Meler è stato dimesso dall’ospedale in cui era stato ricoverato. Lo riporta l’agenzia turca Anadolu. “Sta bene, è di buon umore – ha detto il dottor Mehmet Yorubulut, primario di medicina dell’ospedale Acibadem di Ankara -. Sarà controllato ovunque vada, ma al momento non ha altri problemi oltre al gonfiore agli occhi”.
Nel frattempo il direttore di gara ha ricostruito nei dettagli quanto successo in campo. “Faruk Koca mi ha dato un pugno sotto l’occhio sinistro e sono caduto a terra – le sue parole – Mentre ero a terra, tutte le persone mi hanno preso a calci più volte in faccia e in altre parti del corpo. Faruk Koca davanti a tutti i miei collaboratori arbitri mi ha detto: “Ti ammazzo”. Presenterò una denuncia contro Faruk Koca e le altre persone che mi hanno picchiato. Non voglio scendere a compromessi. Questo è tutto quello che ho da dire”.
Anche Gianni Infantino, presidente della Fifa, ha definito l’incidente “totalmente inaccettabile”. Mentre Pierluigi Collina, attualmente a capo del Comitato Arbitri della Fifa, ha manifestato la sua solidarietà a Umut Meler: “Nè l’arbitro nè l’uomo meritavano di vivere quell’esperienza… Stava facendo il suo lavoro quando è stato aggredito sul campo di gioco alla fine di una partita che aveva appena arbitrato”.