Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo, la recensione

Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo, la recensione

Era il 2005 quando, nelle librerie, arrivò Percy Jackson e il ladro di fulmini, primo romanzo di una saga letteraria firmata da Rick Riordan che all’inizio contava cinque libri e che, proprio nel 2023, è tornato con un nuovo romanzo incentrato sulle avventure di Perseus Jackson e del suo gruppo di amici.

Pensato per un pubblico estremamente giovane, la saga di Percy Jackson si è inserita in una nicchia di mercato di lettori che sentivano la mancanza della saga di Harry Potter e avevano bisogno di altre storie piene di magia e avventura. Pur non avendo avuto lo stesso successo planetario, Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo è stata una saga che ha influenzato una generazione di giovani lettori, che ha spinto Hollywood a realizzare anche due lungometraggi tratti dai primi due romanzi, Il ladro di fulmini e Il mare di mostri. Le pellicole, però, non hanno avuto il successo sperato e il progetto di proseguire la saga è stato accantonato. Ora, la storia di Percy Jackson torna sul piccolo schermo, grazie alla serie Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo, che debutterà il prossimo 20 dicembre sulla piattaforma streaming Disney+.

Un viaggio nella mitologia greca con Percy Jackson

Perseus “Percy” Jackson (Walker Scobell) è un ragazzino di dodici anni che si sente sempre fuori posto. Dislessico e con problemi di apprendimento, Percy è spesso vittima dei bulli. Il suo unico amico è Glover (Aryab Simhadri), che sarà anche colui che aiuterà il dodicenne a scoprire la verità. Percy, infatti, scopre di essere un semidio, figlio di uno degli dei più importanti della mitologia greca. Per questo viene condotto al Campo Mezzosangue, dove conosce Annabeth (Leah Sava Jeffries), figlia di Atena e migliore del corso. La vita di Percy, che ha già subito numerosi traumi, viene sconvolta ancora di più quando Zeus lo accusa di aver rubato la sua folgore. Per dimostrare la propria innocenza e riportare l’equilibrio nell’Olimpo – che nel frattempo si è trasferito a New York – Percy e i suoi due nuovi amici inizieranno un viaggio che li porterà ad affrontare numerose sfide, pericoli e tradimenti. Ma Percy sa che c’è qualcosa di molto più prezioso in ballo: non solo l’equilibrio del mondo, ma anche la salvaguardia della sua famiglia.

Una serie fedele all’originale

Quando ci si pone l’obiettivo di trasporre un’opera letteraria che ha avuto grande successo, si deve essere sempre consapevoli del rischio che si corre nel non riuscire ad accontentare uno zoccolo duro di fan che non è disposto ad accettare alcun cambiamento. La Disney – che negli ultimi mesi ha dovuto affrontare numerosi fallimenti al botteghino e critiche non più entusiaste come un tempo – ha tenuto conto di questo rischio e ha portato sul piccolo schermo una serie tv che è profondamente fedele all’opera di Rick Riordan. Una scelta, quella di rimanere quanto più ancorati possibili alle pagine dei libri, che si è mostrata concretamente anche dalla scelta del giovane attore protagonista. Walker Scobell ha accettato la sfida di portare in vita un personaggio molto amato della letteratura fantasy e il suo ritratto di Percy Jackson non solo è fedele all’originale, ma è anche estremamente credibile. Questo Percy – differente da quello di Logan Lerman del film del 2010 – è davvero un bambino dall’aria un po’ sperduta e confusa, che teme che ci sia qualcosa di rotto dentro di lui, qualcosa che non funziona come dovrebbe e che rende quasi giustificabili i soprusi subiti dai bulli. Sebbene anche la serie televisiva sia, come i libri, pensata per un pubblico giovane, Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo è un buon prodotto di intrattenimento, che seduce anche spettatori più adulti grazie al fascino imperituro della mitologia greca e dei dei dell’Olimpo, con i loro poteri e le loro contraddizioni, con le loro ripicche così profondamente umane e poco divine. Pescando dall’immaginario della mitologia, coi suoi mostri e le sue creature, Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo è un buon racconto di formazione, un’avventura di crescita e scoperta che tiene avvinti e che conduce lo spettatore in un mondo di puro intrattenimento. Cosa che non è assolutamente da sottovalutare: di solito si è così impegnati a cercare di realizzare qualcosa di “alto” o “intellettualmente irreprensibile” da dimenticarsi che il vero cuore di un racconto è determinato dalla sua capacità di parlare alla fantasia e all’empatia del pubblico. E Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo ci riesce.

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