“Stuprata da Depardieu”. Suicida l’attrice Debever

"Stuprata da Depardieu". Suicida l'attrice Debever

Per il grande schermo rimarrà Louison, la giovanissima moglie di Danton (Gérard Depardieu) dal viso pulito, minuto, innocente. Ma Emmanuelle Debever durante le riprese di quel film (era il 1983) deve aver patito traumi che mai più ha superato. E che l’hanno logorata talmente a fondo da portarla al suicidio.

L’attrice «dimenticata», 60 anni, il 7 dicembre si è uccisa gettandosi nella Senna. Un gesto estremo avvenuto mentre France 2 trasmetteva l’inchiesta «La caduta dell’orco», dedicata alle accuse di violenza e di stupro contro Depardieu. Era stata tra le prime a denunciare gli abusi. Una scelta coraggiosa la sua. Raccontare ad alta voce il tabù dei tabù e mettersi contro il divo più intoccabile del mondo del cinema non dev’essere stato semplice.

«Il mostro sacro si era abbandonato a molte cose durante le riprese Approfittando dell’intimità all’interno di una carrozza. Facendo scivolare la sua grossa zampa sotto le mie sottovesti, presumibilmente per avere una migliore sensazione di me» aveva scritto in un post nel 2019. E si era limitata a un «Signor Depardieu, no comment» affidato ai social quando aveva saputo dell’archiviazione di una delle indagini contro di lui.

La notizia della morte della Debever è stata diffusa sull’account X dell’Istituto Nazionale dell’Audiovisivo e ha gettato ulteriore amarezza su una storia già squallida di per sé, che ha distrutto il mito dell’attore più famoso di Francia.

Ad aver scosso attori, registi e l’opinione pubblica francese sono stati nuovi video shock in cui Depardieu rivolge parole oscene a una bambina in Corea del Nord. Sulla scia del programma trasmesso da France 2, l’attrice Anouk Grinberg, anche lei 60enne, ha testimoniato che «tutti quelli che hanno lavorato con Depardieu nel cinema sanno che attacca le donne, verbalmente o fisicamente».

Grinberg, che ha condiviso diversi set con lui, ha dichiarato che «essere un mostro sacro del cinema francese lo ha autorizzato a diventare un mostro tout court», denunciando «un certo compiacimento dell’industria cinematografica nei confronti dell’attore, un’indifferenza incomprensibile e assordante» sui suoi comportamenti.

A uscire dal silenzio è stato anche il regista Fabien Onteniente, che ha diretto Depardieu sul set del suo film «Disco», nel 2007, durante il quale avrebbe aggredito sessualmente l’attrice Hèlène Darras, che pochi giorni fa ha sporto formale denuncia a carico dell’attore. La prima ad aver sporto denuncia per due stupri nel 2018 è stata l’attrice Charlotte Arnould. Dopo essere stato incriminato per stupro e violenza sessuale, nei giorni scorsi Depardieu è stato denunciato una seconda volta per violenza sessuale da parte dell’attrice Hèlène Darras. Inoltre, 13 donne lo hanno accusato di violenza sessuale lo scorso aprile, nelle colonne di Mèdiapart.

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