“Sequestro d’urgenza per il Cpr”: la decisione dei pm sul centro di Via Corelli

"Neanche i cani vivono così". Cosa succedeva nel Cpr di via Corelli

L’indagine in corso condotta dalla procura di Milano sul Cpr di via Corelli ha portato in queste ore ha al sequestro impeditivo d’urgenza della società Martinina srl che gestiva il Cpr milanese. La firma è stata apposta dai pm di Milano Paolo Storari e Giovanna Cavalleri. La struttura era già oggetto di ispezione nell’inchiesta, per frode e turbativa, da parte della Guardia di finanza lo scorso primo dicembre.

Dalle precedenti ispezioni era emerso che i migranti ospiti del Centro per il rimpatrio di Milano, tra le altre cose, non ricevevano cure e mangiavano cibo scaduto. Un trattamento sconsiderato e inaccettabile per la legge italiana, che ha portato al sequestro impeditivo della società che, di fatto, è un sequestro del Cpr. Ora il provvedimento passerà nelle mani del gip e se verrà convalidato porterà alla nomina di un amministratore giudiziario per gestire la struttura. La società nel 2022 ha vinto un appalto da 4.4 milioni di euro per la gestione del centro, assicurando alla procura 12 mesi di gestione con tutti i servizi correlati da fornire ai migranti ospiti del centro. Il sequestro è scattato a seguito della scoperta della proroga del contratto fino al 31 dicembre 2024, scoperto solo durante la perquisizione del 1 dicembre. È per questo che si è resa necessaria la misura “impeditiva” ad aggravare o protrarre le conseguenze dei reati contestati, nello specifico frode in pubbliche forniture e turbativa d’asta.

Ora le indagini andranno avanti e verranno eseguiti ulteriori accertamenti in capo all’azienda. Non è comunque in discussione la prosecuzione dei lavori all’interno del Cpr, che non verrà chiuso come auspicano gli antagonisti. Le persone presenti all’interno della struttura, che va ricordato sono migranti irregolari in attesa di essere rimpatriati nei Paesi d’origine, non verranno trasferiti o rilasciati ma continueranno a soggiornare nel cpr. I centri per il rimpatrio sono tra i cardini del sistema di gestione dei migranti del governo Meloni, utili per accelerare e favorire il processo di espulsione di chi non ha diritto di rimanere sul suolo italiano. Ovviamente, all’interno di queste strutture dev’essere garantita la dignità e il corretto sostentamento degli ospiti, che nel Cpr di via Corelli non rispondeva ai requisiti standard.

Leave a comment

Your email address will not be published.