Il Comune di Milano perde davanti al Tar sulla questione dello stadio di San Siro. Il tribunale amministrativo della Lombardia ha infatti respinto il ricorso cautelare presentato da Palazzo Marino contro i pareri della sovrintendenza e della commissione regionale per il patrimonio, secondo i quali invece il secondo anello dello stadio è meritevole di tutela culturale. Per la giunta guidata da Beppe Sala si tratta quindi di una sconfitta, seppur ancora parziale, in quanto – nel merito – la vicenda verrà discussa dai giudici amministrativi il 29 gennaio 2024.
San Siro sempre più lontano dall’abbattimento
Secondo il Comune, i convincimenti che sostanzialmente preannunciano un vincolo nel 2025, ovvero allo scoccare dei 70 anni dalla realizzazione del secondo anello, limiterebbero fortemente la possibilità di interventi edilizi sull’impianto sportivo (in poche parole, ne impediscono l’abbattimento), con ricadute economiche dovute alla necessità di conservare il bene. La paura di Palazzo Marino è che lo stadio Meazza possa diventare “un involucro vuoto“, visto che sia Milan sia Inter hanno ormai notoriamente manifestato l’interesse a costruire i loro rispettivi stadi rispettivamente a San Donato Milanese e a Rozzano, dicendosi sempre convintamente contrari alla possibilità di ristrutturare il medesimo stadio. I pareri della sovrintendenza e della commissione regionale per il patrimonio risalgono alla fine dello scorso luglio ed erano stati chiesti proprio dal Comune di Milano con l’obiettivo di fornire ai due club un orizzonte il più possibile certo sulla possibilità che San Siro potesse essere abbattuto per realizzare un nuovo stadio accanto.
Esultano le opposizioni a Sala
“Dal Tar della Lombardia un altro schiaffo al sindaco di Milano Beppe Sala – dichiara in una nota il capogruppo della Lega nel Consiglio comunale di Milano, Alessandro Verri -. Ricordiamo che è stato lo stesso Sala a chiedere i pareri alla Soprintendenza e alla Commissione, ma visto che non gli sono piaciute le risposte ha deciso di rivolgersi al Tar, che gli ha risposto ancora picche. Sarebbe il caso che il sindaco e l’attuale amministrazione di sinistra di Milano lasciasse la palla ad altri per risolvere la questione dello stadio, visto che fino a ora non ne hanno azzeccata mezza“. Esulta anche Carlo Monguzzi, capogruppo di Europa Verde, da sempre contrario ad abbattere lo stadio: “Diventa sempre più incomprensibile che il Comune di Milano chieda di togliere un vincolo che tutela l’ambiente e i cittadini: abbattere San Siro provocherebbe l’emissione di 210mila tonnellate di co2 e il via vai di 150 camion al giorno per cinque anni“. Per Monguzzi le strade possibili restano adesso solo due: convincere l’Inter a ristrutturare il Meazza o indire una gara europea per la gestione dello stadio e dei dintorni.