Prende la pistola del papà e si spara: gravissimo un 16enne

Prende la pistola del papà e si spara: gravissimo un 16enne a Roma

Un dramma familiare ha scosso, nel pomeriggio di ieri, la zona a sud di Roma. Nel quartiere di Tor dè Cenci un ragazzo di 16 anni si è sparato nel bagno di casa utilizzando la pistola del padre, una guardia giurata, regolarmente detenuta. Il giovane, soccorso dai genitori presenti in un’altra stanza dell’abitazione nel momento in cui il ragazzo ha tentato il suicidio, è stato trasportato in gravissime condizioni in ambulanza all’ospedale San Camillo dove lotta tra la vita e la morte. Al momento non è ancora chiara la motivazione del gesto. Sul caso indaga la polizia di Spinaceto che sta ascoltando amici e parenti nel tentativo di capire cosa ha spinto il 16enne a tentare di ammazzarsi. L’arma, nel frattempo, è stata sequestrata.

Il disagio giovanile

La vicenda del 16enne di Tor dè Cenci conferma purtroppo i dati allarmanti riportati qualche tempo fa dal Corriere della Sera. Nel 2022, sono stati quasi 400 i tentativi di togliersi la vita a Roma nella fascia di età compresa tra i 15 e 24 anni. Si può affermare con certezza che tra i giovanissimi il suicidio è la seconda causa di morti in termini numerici dopo gli incidenti stradali. Un dato raccapricciante che fa riflettere su una problematica forse trascurata. Le cifre sono state rese pubbliche il 10 settembre scorso, in occasione della Giornata mondiale dedicata alla prevenzione del suicidio. L’aspetto più drammatico è che negli ultimi anni sono cresciuti di sette volte gli accessi al pronto soccorso pediatrico del Bambino Gesù per ideazione suicidaria, autolesionismo e depressione.

Le consulenze neuropsichiatriche

Per ciò che riguarda, invece, le richieste di appuntamenti con neurologi e psichiatri, ogni giorno sono quattro i bambini o i ragazzi che hanno bisogno di sostegno per problematiche psicologiche. In totale, sempre nel 2022, sono state più di 1.500 le consulenze richieste e i ricoveri nel reparto protetto di Neuropsichiatria, dove vengono gestiti i casi più difficili, sono stati 544 (+10% rispetto al passato). Di queste ospedalizzazioni il 70% ha riguardato casi di ideazione suicidaria o di tentato suicidio.

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