Tutto – tranne il teorico incrocio di risultati favorevoli – sembra tramare contro il Milan atteso stasera alla prova del fuoco di questo rigidissimo inverno rossonero (meno 9 dalla vetta dell’Inter in campionato). A cominciare dai precedenti in materia di viaggi calcistici in Inghilterra: nella sua lunga e gloriosa carriera internazionale il club può vantare su un solo successo (col Manchester United, stagione 2004-2005, gol di Crespo) incastonato tra 8 pareggi e 12 sconfitte. E per sperare in un prodigioso colpo di reni nel girone c’è bisogno di due imprese contemporanee: piegare la resistenza del Newcastle nella tana del St. James’ Park e attendere da Dortmund notizie di un successo del Borussia (già qualificato a quota 10) sul Psg. Seconda ipotesi di scuola: domare sempre il Newcastle con il contemporaneo pari o successo pieno dei francesi. In questo caso la discesa in Europa league diventerebbe l’epilogo meno doloroso rispetto all’eventuale eliminazione da quarto, risultato già avvenuto nel 21-22.
Le tappe d’avvicinamento all’epilogo del girone non sono state esaltanti: zero gol in Germania dissipando un numero significativo di golose occasioni da gol, zero gol a Parigi al cospetto di Donnarumma e Mbappè per tacere del secco 1 a 3 subito due settimane prima proprio dal Borussia a San Siro.
Prima di volare in Inghilterra, l’unica buona notizia proveniente dal gruppo di Pioli è quella scandita dalla presenza di Rafa Leao, guarito da qualche giorno secondo una «scaletta» di medici e preparatori che dovrebbe portarlo a non correre rischi di ricadute. Nella sfida di San Siro proprio a Leao toccò l’occasione più golosa di tutte sprecata malamente con un tentativo goffo di tacco non riuscito: cominciarono allora le prime critiche al rendimento del portoghese.
A rileggere l’analisi firmata da Fabio Capello sul conto del Newcastle, proprio le manovre d’attacco realizzate in grande velocità dal Milan potrebbero mettere in crisi gli inglesi di Howe, sconfitti con un pesantissimo 4 a 1 dal Tottenham nell’ultima sfida di Premier league. Ricordato l’esito del viaggio del Milan a Bergamo, non se la passano bene le due rivali staccate (nella classifica del girone a pari punti, quota 5).
Insieme con Leao, è tornato disponibile anche Okafor. Stefano Pioli è, per temperamento e per qualche precedente istruttivo, l’ultimo ad arrendersi. Anche perché nel frattempo il ritorno di Ibra col doppio ruolo (partner di Cardinale e consulente del management del club) può rappresentare un prezioso aiuto invece che pericoloso isolamento come da qualche parte viene segnalato. Concetto confermato in serata da Pioli: «Con Ibra ci siamo sentiti. È sempre stato un top, ha affrontato le sfide con intelligenza. Sarà sicuramente un valore aggiunto e una risorsa per tutto il club».