New York – Volodymyr Zelensky lancia un disperato appello agli Stati Uniti sui nuovi fondi a Kiev, ma le sue richieste si scontrano con la realtà di un’aspra divisione politica interna e l’opposizione dei repubblicani, mentre la Russia rivendica progressi sul campo di battaglia. Joe Biden ha invitato il leader di Kiev alla Casa Bianca per ribadirgli la solidarietà alla causa ucraina: «Saremo al vostro fianco» ha assicurato, sottolineando che la mancanza di aiuti americani sarebbe un «regalo di Natale» per Vladimir Putin. Il presidente Usa ha firmato «un altro pacchetto di aiuti per 200 milioni di dollari di aiuti», ma allo stesso tempo ha ribadito che «ci troviamo a un vero punto di svolta nella storia. Il Congresso deve approvare i fondi supplementari». Ieri in mattinata Zelensksy ha visto i leader di entrambi i partiti al Senato, e il numero uno della maggioranza democratica Chuck Schumer ha avvertito che l’Ucraina ha bisogno di aiuti rapidamente per evitare che lo zar del Cremlino rivendichi la vittoria sul campo. Quindi è stata la volta dello speaker Gop della Camera Mike Johnson, il quale al termine dell’incontro ha spiegato che la posizione del Grand Old Party non cambia: «Ciò che l’amministrazione Biden sembra chiedere sono miliardi di dollari aggiuntivi senza un’adeguata supervisione, senza una chiara strategia per vincere e senza nessuna delle risposte che penso sia dovuta al popolo americano» ha detto. I repubblicani stanno bloccando la richiesta di Biden di 60 miliardi di dollari in nuovi aiuti militari a meno che non accetti le misure sulla sicurezza del confine tra Stati Uniti e Messico e la riforma dell’immigrazione, una delle questioni più complesse nella politica statunitense. La Casa Bianca ha avvertito che i soldi per Kiev finiranno entro la fine dell’anno senza un accordo con il Congresso, e Zelensky ha rivelato che tra i temi discussi con Biden c’è l’accelerazione della produzione di armi in collaborazione con gli Usa e l’uso di oltre 300 miliardi di asset congelati «ai terroristi». «Il presidente Biden è d’accordo, ne abbiamo parlato a settembre» ha aggiunto, assicurando che «le nostre truppe dimostrano tutti i giorni che l’Ucraina può vincere la guerra». Il Cremlino, invece, ha sottolineato che dall’incontro tra Biden e Zelensky non uscirà nulla che possa «cambiare la situazione sul campo di battaglia». Il portavoce Dmitry Peskov ha spiegato che «le decine di miliardi di dollari pompati in Ucraina non hanno aiutato a raggiungere alcun successo, e le altre decine di miliardi di dollari che Kiev vuole ancora sono destinate ad essere un fiasco». «Conosciamo perfettamente questo processo – ha proseguito – non può cambiare la situazione sul campo e non può fermare nemmeno i progressi dell’operazione militare speciale». Gli Usa, intanto, hanno annunciato sanzioni contro individui e aziende con sede in Cina, Turchia, Emirati Arabi Uniti e altri Paesi, con l’obiettivo di interrompere le reti di approvvigionamento militare di Mosca nel contesto della guerra in Ucraina. Le ultime azioni, annunciate durante la visita di Zelensky a Washington, prendono di mira persone ed entità accusate di rifornire l’industria russa e di favorire la sua capacità di fare guerra all’Ucraina. Il dipartimento del Tesoro ha imposto sanzioni a più di 150 parti, mentre il dipartimento di Stato lo ha fatto su oltre 100 persone.