In manette la paladina antimafia, abusi sugli anziani

In manette la paladina antimafia, abusi sugli anziani

Paladina antimafia in manette. Maricetta Tirrito, presidente dell’associazione «Laboratorio Una Donna», è finita in galera assieme al marito e ad altre tre donne (solo per due il carcere) per omicidio doloso, circonvenzione d’incapace, esercizio abusivo della professione medica, falso ideologico e materiale con l’aggravante di ottenere profitto. Sequestrati anche 385mila euro di dubbia provenienza.

Sullo sfondo della vicenda la gestione, illegale, di una struttura di co-housing ad Ardea. È gennaio quando i Nas irrompono nella casa di riposo gestita dalla Tirrito senza alcuna licenza sanitaria. È sempre qui che nei mesi scorsi due anziani ospiti muoiono in circostanze ancora da chiarire. Ieri gli agenti del commissariato di Anzio fermano la Tirrito con altre tre persone. A un quinto personaggio, una donna, viene interdetta la professione medica. La Tirrito, nota in Tv per la lotta alla mafia e da sempre impegnata contro la criminalità organizzata, in prima fila durante manifestazioni e fiaccolate, per la Procura di Velletri si era «palesata quale promotrice ed organizzatrice di un collaudato sistema di spoliazione e appropriazione del patrimonio, economico e immobiliare, di anziani affetti da gravi patologie psico-fisiche». Sempre pronta a denunciare abusi e attentati la Tirrito, come in agosto quando posta sui social l’investimento di don Antonio Coluccia, il «prete coraggio» leccese in prima linea nella guerra ai narcotrafficanti romani. Tanto che una settimana dopo lei stessa viene aggredita da uno spacciatore mentre partecipa alla pulizia dei marciapiedi di Tor Bella Monaca assieme ai residenti. Episodio che le procura una ferita a un braccio. Ma dietro una figura altruista e battagliera ci sarebbe ben altro. Almeno secondo la polizia che scopre un raggiro diabolico.

Con gli altri indagati, la 53enne otteneva dagli anziani ospiti della struttura ardeatina atti di disposizione patrimoniale a suo vantaggio mediante sottoscrizione di carte prepagate in cui far confluire i soldi delle loro pensioni. Un 85enne, proprietario di un villa di pregio ad Anzio, viene forzatamente dichiarato incapace di intendere e di volere dal medico suo complice. Tanto da estorcergli una procura speciale intestata, manco a dirlo, alla Tirrito.

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