C’era anche l’ad di Rfi, Gianpiero Strisciuglio, a bordo del Frecciarossa che domenica si è scontrato con un regionale nei pressi di Faenza, sulla tratta Bologna Rimini. Una presenza, finora sottaciuta, che adesso potrebbe aprire nuovi scenari sull’incidente.
La notizia della presenza del manager a bordo, data ieri mattina da il Manifesto, è stata confermata da Rete Ferroviaria italiana. Il gruppo, insieme a Trenitalia, ha smentito categoricamente la possibilità che Strisciuglio sia intervenuto sulle procedure che il macchinista avrebbe applicato nella circostanza. In particolare il Lecce-Venezia avrebbe retrocesso per inerzia a bassa velocità fino ad urtare il regionale fermo al segnale rosso. Il quotidiano cita alcune chat tra i macchinisti che potrebbero far ipotizzare una versione diversa da quella emersa finora: la presenza dell’amministratore delegato sul treno, in pratica, potrebbe aver indotto in errore il macchinista nel tentativo di risolvere velocemente il guasto. Le indagini sono in corso, ma ancora non è chiaro perché il convoglio ad alta velocità abbia retrocesso inaspettatamente per inerzia in quel tratto di linea in lieve pendenza. Tra le ipotesi ci sono un guasto o un errore umano del macchinista unico. Ora, poi, la vicenda è resa ancora più misteriosa dalla presenza dell’ad sul treno.
Nessun giallo per Rfi: la sala operativa centrale non ha fatto «pressione sul macchinista per compiere attività non conformi ai regolamenti o per velocizzare le operazioni». È vero che Strisciuglio «era a bordo del Frecciarossa 8828 per motivi di lavoro, ma non ha palesato la sua carica, resa nota soltanto dopo l’accaduto». Oltre alla magistratura, che indaga per disastro ferroviario colposo, sarà una commissione interna nominata da Trenitalia ad accertare la dinamica dell’accaduto».
Il fascicolo d’indagine non è più contro ignoti. La Procura di Ravenna ha infatti indagato per disastro ferroviario colposo il macchinista del Frecciarossa. Si tratta di un 44enne della provincia di Venezia avvisato come atto dovuto in ragione della consulenza tecnica che a giorni verrà affidata per stabilire le cause dell’incidente.
Per ricostruire la dinamica dello scontro gli investigatori stanno raccogliendo le testimonianze dei passeggeri-testimoni, i cui racconti delle prime ore sembrano confermare lo scenario di un impatto del Frecciarossa contro il regionale in retromarcia, sia pure a una velocità ridotta, che ha impedito danni più gravi ai viaggiatori. Uno degli obiettivi delle indagini sarà quello di capire la causa di questo incidente piuttosto atipico: l’errore umano e il guasto meccanico saranno due delle prime ipotesi che verranno esaminate per capire come mai il treno è andato all’incontrario.