Ieri mattina a Bruxelles oltre 5mila persone, radunate dalla Confederazione dei sindacati europei (Ces), hanno manifestato contro il ritorno all’austerity nel nuovo Patto di Stabilità. L’Italia era rappresentata dalla Cgil e dalla Uil, che in patria criticano il governo ma in Europa ne condividono gli orientamenti. «Ritornare alle regole dell’austerità sarebbe un danno non solo per i lavoratori ma sarebbe un danno per l’Europa e anche per il ruolo stesso che l’Europa dovrebbe giocare in un mondo che sta ridefinendo i propri equilibri geopolitici», ha dichiarato Maurizio Landini, nella conferenza stampa prima della manifestazione. «Speravamo che la pandemia avesse portato giudizio a tutti» con scelte come il Next Generation Eu e il Sure, ora «ritornare all’austerità» sarebbe «un danno non solo per i lavoratori e le lavoratrici, ma anche per i singoli Paesi e per l’Europa, perché così rischia di non giocare assolutamente alcun ruolo se non uno marginale», ha spiegato il segretario generale della Cgil.
«Facciamo una campagna da due anni sostenendo che la scelta di mantenere il Patto di Stabilità è sbagliata, serve un Patto per la crescita e non un Patto che non dia la possibilità di affrontare le grandi sfide che l’Europa ha», gli ha fatto eco il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri (in foto). «Il rischio che corriamo è che siano i lavoratori a pagare il prezzo più alto» della svolta verde e tech, ha proseguito chiedendo all’Ue «di trovare fondi per finanziare una transizione sociale». È proprio la stessa posizione del governo che ha chiesto di scomputare dal calcolo del deficit gli investimenti in green e digitale strettamente connessi all’attuazione del Pnrr. Anche i sindacati della Germania hanno partecipato, segno che non tutti sono d’accordo con il rigore propugnato (a parole) dal ministro delle Finanze, Christian Lindner. «Con i tedeschi i rapporti sono sempre buoni: in questo caso siamo tutti in piazza a dire no al Patto di Stabilità e a chiedere più investimenti sul sociale», ha concluso Bombardieri.