Fuggi fuggi progressista. Di questo passo, Pd e Cinque Stelle si ritroveranno a pubblicare una di quelle bisognose offerte di impiego: “AAA cercasi federatore anche con poca esperienza. Astenersi perditempo“. Da tempo a sinistra teorizzano la creazione di un campo largo in grado di fronteggiare il centrodestra alle urne, ma nei fatti la congetturata creatura politica è ancora inesistente. Ben lontana dal concretizzarsi. Peraltro, non si trova nemmeno una figura adatta a ricoprire il ruolo di aggregatore della possibile intesa: le candidature scarseggiano e anche i più titolati se la svignano.
Dopo il forfait di Beppe Sala, stavolta a tirarsi indietro è stato anche Pier Luigi Bersani, ex segretario del Pd e protagonista di lungo corso della politica italiana. Commentando proprio la necessità di un federatore della sinistra, l’ex deputato ha osservato: “Si mette il carro davanti ai buoi, prima bisogna volere unire, poi discutere sui temi e poi se c’è bisogno di un federatore lo si cerca. Se cominciamo da questo viene fuori un’altra questione divisiva“. Pur con il suo tipico linguaggio metaforico, Bersani ha di fatto ammesso la confusione che ancora regna sovrana a sinistra, con il rischio che ogni passo incerto possa rivelarsi politicamente dannoso. O addiritura fatale per quel progetto già traballante nelle fondamenta.
Poi la doccia gelata. “Fare io il federatore? No, ho già detto che io oggi il carro lo spingo, non lo tiro. Sono pronto a dare una mano“, ha chiosato Berani su Rai Radio1, a Un Giorno da Pecora, confermando la propria adesione alla causa ma senza un coinvolgimento ai vertici. Un colpo basso rifilato a Elly Schlein, che forse sperava di poter contare sullo storico segretario Pd per quel compito così delicato. Pur defilandosi, Bersani ha però detto la propria sulla possibile composizione del campo largo, aprendo alla presenza di Carlo Calenda. “Gli voglio bene, noi abbiamo bisogno di liberali, dopo di che lui non si convince che la cosa nel mezzo non esiste, nel mondo, da nessuna parte. Io continuo a provare a convincerlo. Se facciamo l’alleanza Carlo non può stare fuori, qualche liberale in Italia ci vuole. Carlo, quel liberale puoi esser tu“, ha detto Bersani.
Su Radio1, l’ex leader Pd ha infine escluso la possibilità di una propria candidatura alle europee. “Non mi candido assolutamente alle europee, a un certo punto bisogna esser normali: quando hai 70 anni vai via dal Parlamento italiano e non vai a metterti in un altro Parlamento“. Niente da fare, anche in quel caso.