Il centravanti è un’ex meteora della Reggina, il 37enne Christian Stuani (nella foto); l’uomo d’ordine in mezzo era stato scartato dal Napoli nel 2016, David López. Anche questo però è il Girona, la squadra rivelazione del calcio europeo, che con 41 punti è in vetta alla Liga in solitaria dopo aver umiliato nientemeno che il Barcellona per 4-2.
Un Girona che non si può più nascondere ora che mancano tre turni alla fine dell’andata, nonostante il tecnico Michel dopo l’ultimo trionfo abbia smorzato i toni: «Ne riparliamo a marzo intanto siamo salvi». E in effetti chissà cosa succederà da qui a tre mesi, con il Real Madrid staccato di due punti e unica squadra al momento capace di battere il Girona in stagione. I 41 punti dopo 16 giornate però l’anno scorso erano quelli del Barcellona futuro campione di Spagna, quindi occhio.
Per ora siamo a un livello di sorpresa tipo il Leicester del 2016, quando la squadra di Claudio Ranieri vinse la Premier contro ogni pronostico dopo aver rischiato di retrocedere l’anno prima. Il Girona è uno dei club del «gruppo del City» come del resto il Palermo in Italia, ovvero di proprietà del fondo con a capo lo sceicco Mansour. Non ha una rosa piena di talenti conosciuti come quella di Guardiola, come abbiamo visto con Stuani e López, e si è arrangiato con giovani in prestito come Savio (arrivato dai francesi del Troyes, altro club dello sceicco Mansour) o riciclando vecchie lenze tipo l’olandese Blind.
Tornato nella Liga nel giugno del 2022 e adesso in vetta al campionato: a Girona sognano e se la godono in faccia ai «cugini» del Barcellona, sette punti più sotto. Fin qua stanno avendo ragione loro.