Mentre il dibattito in America legato al finanziamento degli aiuti all’Ucraina lascia intravedere i segnali di una possibile imminente svolta isolazionista degli Stati Uniti, il capo di Stato maggiore della Difesa tedesco, il generale Carsten Breuer, rilascia un’intervista esplosiva al quotidiano Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung che suona come una chiamata alle armi. Berlino, è il suo monito, deve abituarsi all’idea che “un giorno potrebbe dover combattere una guerra difensiva” scatenata dalla Russia.
Ai giornalisti che gli chiedono se la Germania sia in grado di fare fronte ad un attacco da parte dell’esercito di Mosca Breuer risponde senza esitazione “sì. Punto. Non abbiamo alternative. Possiamo difenderci da soli e lo faremo”. Ammette però la presenza di criticità all’interno delle forze armate nella difesa del Paese e della Nato perché ci sono “strutture che rendono quasi impossibile prendere decisioni rapide e mirate”. Un deficit dovuto ad anni in cui l’attenzione è stata concentrata sulla gestione delle crisi internazionali. Adesso quindi per il generale è arrivato il momento che la società tedesca riconosca “la necessità di una deterrenza” più incisiva.
A preoccupare il militare più alto in grado della Germania è il riarmo russo. La guerra proclamata il 24 febbraio 2022 da Vladimir Putin contro l’Ucraina ha rappresentato un terremoto geopolitico per il Vecchio Continente, e non solo, e per Berlino in particolare ha determinato un ripensamento della sua politica estera impensabile sino a pochi anni fa. Già nelle ore successive all’avvio del conflitto il cancelliere Olaf Scholz ha infatti pronunciato in parlamento il discorso della Zeitenwende, la svolta epocale, schierandosi al fianco degli ucraini ed anticipando un aumento degli investimenti nel settore bellico che comincia a farsi sempre più consistente.
Ad ottobre il ministro della Difesa tedesco ha annunciato un nuovo piano di aiuti militari a favore di Kiev per un valore di circa un miliardo di euro. In Russia il conduttore televisivo alleato di Putin, Vladimir Solovyov, ha commentato il supporto fornito dal cancelliere Scholz affermando che “non abbiamo altre opzioni. Prenderemo di nuovo Berlino e questa volta non ce ne andremo” arrivando poi ad evocare l’esistenza della nazione tedesca “sotto la bandiera russa”.
Le dichiarazioni di Breuer arrivano in un momento di forte tensione internazionale dovuta anche all’ipotesi di una vittoria di Donald Trump alle presidenziali del prossimo novembre che potrebbe portare al ritiro degli Stati Uniti dalla Nato. A proposito di una tale prospettiva il generale tedesco afferma che “è finito il tempo in cui in Europa potevamo dire che ci tiriamo indietro e lasciamo fare agli americani” aggiungendo che “il mondo ideale in cui alcuni vorrebbero credere non esiste più”.