Due parallele non possono convergere come ci insegnavano a scuola, Inter e Juventus viaggiano a ritmi e risultati diversi dalla comitiva, la sfida, storica e acida, vive nuove trame, il gruppo di Inzaghi ha consolidato la propria forza con la consapevolezza derivata dalla finale di champions league, dalla successiva qualificazione alla fase degli ottavi e, soprattutto da una considerazione, non soltanto psicologica ma tecnica: nessuno parla dei calciatori che hanno lasciato l’Inter la scorsa estate, da Onana a Skriniar, da Gagliardini a D’Ambrosio, da Brozovic a Lukaku, a Dzeko, cognomi pesanti che però appartengono al passato prossimo ma già remoto. La Juventus ha dovuto fare della necessità una virtù, ha perso per gravi follie private, Pogba e Fagioli, ha costruito un collage che sta offrendo risultati seri e forse imprevisti, ha un futuro non più drammatico e finalmente sicuro, dopo le colpe orribili delle precedenti gestioni. Dietro la coppia di testa c’è polvere che si alza ad ogni turno di campionato, la sorpresa bella è il Bologna che ha un gioiello sicura pietra preziosa del prossimo mercato, l’olandese Zirkzee, la squadra di Thiago Motta vincendo a Salerno è quarta e così ha spento l’euforia di una folle Roma che contro la Fiorentina ha avuto due espulsi, Zalesky e Lukaku e ha perso, per i soliti guai muscolari Dybala, uscito il campione del mondo, il gioco di Mourinho è stato, come sempre, noioso, prevedibile con scatti di isteria e frustrazione. Il resto del quadro vede il Napoli campione alla memoria, il Milan inguardabile ripensando alla sua grande storia, la Lazio anonima, malinconicamente staccata di diciassette punti dall’Inter e si tratta delle nostre squadre impegnate in champions league, questo è lo stato di mal-essere del campionato e della presunzione di chi pensa di spacciarlo sul mercato internazionale dei diritti televisivi. Le coppe europee potrebbero servire a recuperare un’ipotesi di dignità. Inter e Lazio a parte, trattasi di speranza soprattutto per Stefano Pioli nel viaggio a Newcastle.