Seguire il denaro è un metodo valido per svelare le dinamiche del potere, anche in Germania dove sono molto sospette le donazioni ricevute all’Associazione Sahra Wagenknecht (Bsw). È il progetto politico fondato a settembre scorso dall’ex esponente dell’ala massimalista dei post-comunisti di La Sinistra, primo passo verso la costituzione di un partito che verrà formalizzata il 27 gennaio 2024. L’iniziativa di Wagenknecht è osservata con preoccupazione, dato il sospetto che si tratti di una mossa del Cremlino per destabilizzare la Germania, con la creazione di un fronte rossobruno in cui all’ultrasinistra si uniscono i nazionalconservatori di AfD e l’estrema destra extraparlamentare. Sia la Bsw sia Mosca hanno smentito questa ricostruzione. Tuttavia, l’ipotesi di un’operazione di guerra ibrida coordinata dalla Russia si rafforza seguendo il flusso dei finanziamenti ricevuti dalla Bsw, finora pari a 1,1 milioni di euro in meno di tre mesi. I fondi provengono anche da Paesi extraeuropei per stessa ammissione della Bsw, che tace sulla loro precisa origine, soprattutto in merito a un coinvolgimento della Russia. Allo stesso tempo, la formazione di Wagenknecht non nasconde la destinazione delle donazioni: la Banca popolare di Pirna in Sassonia, nell’ex Germania Est. Nulla di anomalo, se non fosse che la banca ha tenuto eventi con La Sinistra e l’ad Hauke Haensel organizza da anni «viaggi di esplorazione» in Russia. Inoltre, la moglie di Haensel Ludmilla, nata in Bielorussia, era attiva nel settore dell’abbigliamento sul mercato russo. Di recente, il «banchiere rosso» ha accusato il governo tedesco di «criminale stupidità» per il suo sostegno all’Ucraina invasa dalla Russia. A rafforzare la pista moscovita dietro la Bsw e la Banca popolare di Pirna concorre il fatto che presso l’istituto di credito hanno un conto anche il Partito marxista-leninista di Germania (Mlpd), sotto osservazione dell’intelligence tedesca, sia l’agenzia di stampa Ruptly, parte del gruppo televisivo statale russo Rt, le cui trasmissioni sono vietate nell’Ue dall’inizio della guerra in Ucraina.