La notizia è destinata a far discutere: Re Carlo III preferirebbe la medicina alternativa e avrebbe nominato un omeopata, Michael Dixon, come medico personale, carica creata dalla regina Elisabetta nel 1973. Per la verità l’interesse di Sua Maestà per questo tipo di cure non è del tutto nuovo. Nel 2006, durante un discorso al World Health Organization a Ginevra, l’allora principe aveva espresso l’idea secondo cui “i governi devono abbandonare il loro approccio tradizionale alla salute”. La sua posizione in merito, però, potrebbe causare delle controversie, poiché molti temono che possa favorire la proliferazione delle pseudoscienze.
Omeopatia e medicina olistica
Il Sunday Times annuncia che Re Carlo III avrebbe nominato come capo ufficiale medico della Casa reale, cioè come medico personale, Michael Dixon, 71 anni. L’uomo, pur essendo un medico di professione e pur avendo lavorato nel servizio nazionale sanitario per 50 anni, avrebbe deciso di anni di dedicarsi completamente alle cure alternative. Da tempo Dixon, presidente del College of Medicine, che lotta per il riconoscimento ufficiale della medicina olistica, accompagnerebbe il sovrano nei suoi viaggi ufficiali.
Originario del Devon, il dottore avrebbe intrapreso questa nuova strada dopo aver visto all’opera un sedicente guaritore cristiano, da lui invitato in una delle cliniche che fanno parte del NHS (servizio sanitario nazionale). La tecnica di questo guaritore consisteva, pare, nel movimento delle mani lungo il corpo del paziente e, contemporaneamente, nel tentativo di visualizzazione di una luce bianca. Come riporta il Daily Mail Dixon sosterrebbe perfino la fantasiosa teoria secondo cui queste cure alternative potrebbero aiutare i malati di cancro, in particolare un non meglio specificato miscuglio di erbe indiane. Carlo III sarebbe da anni un sostenitore della medicina alternativa e nel 2017 è stato nominato patrono della Facoltà di Omeopatia.
Una scelta controversa
La notizia della nomina e dell’inclinazione di Carlo nei confronti di questi rimedi potrebbe essere piuttosto controversa e suscitare un aspro dibattito. L’argomento medicina alternativa è fortemente divisivo. Benché Dixon abbia protestato contro l’idea che queste cure siano solo “un placebo”, va detto che non è mai stata scientificamente dimostrata la loro validità. Anzi, molti esperimenti hanno sottolineato la loro inutilità (talvolta anche la conseguente pericolosità, poiché preferirle ai farmaci tradizionali può permettere alle patologie in corso di degenerare indisturbate).
La medicina occidentale si è sviluppata enormemente nell’ultimo secolo, basandosi sulla ricerca, utilizzando il metodo scientifico. Purtroppo oltre questo sistema, non privo di errori (ma è anche su questi che si costruisce la conoscenza) c’è il regno nebuloso delle pseudoscienze, della disinformazione e della cattiva informazione, che di certo non possono neanche lontanamente assicurare cura e guarigione. Anzi, molte volte vengono sfruttate per manipolare chi è in una condizione, del tutto umana e comprensibile, di fragilità dovuta alla malattia.
Nel Regno Unito, dal 2017, è stata vietata la prescrizione di rimedi omeopatici all’interno del servizio sanitario nazionale. Anche solo per questo motivo il Re avrebbe dovuto, con ogni probabilità, mantenere un atteggiamento più neutrale, come richiesto dal suo ruolo. Quando Carlo venne nominato patrono della facoltà di Omeopatia Michael Marshall, direttore dell’organizzazione “Good Thinking Society”, che sostiene di essere “anti-pseudoscienze”, dichiarò al Guardian: “Se Re Carlo vuole avere un effetto positivo sulla salute della nazione…dovrebbe essere contro quanti offrono suggerimenti pericolosamente ingannevoli, piuttosto che prendere le loro difese”.