Il Fondo Strategico Italiano (FSI, in foto l’ad Maurizio Tamagnini), attraverso la controllata Retex, ha lanciato un’Opa totalitaria su Alkemy, società che opera nel settore della trasformazione digitale in Italia, quotata sul segmento Star. Il prezzo unitario offerto è di 12 euro che incorpora un premio pari al 20,87% rispetto al prezzo ufficiale delle azioni Alkemy di venerdì scorso e del 22,26% rispetto alla media ponderata dell’ultimo mese. Il controvalore massimo dell’operazione è di 68,2 milioni. Dopo l’annuncio il titolo ha registrato un balzo avvicinandosi al prezzo dell’Opa per poi concludere in rialzo di quasi il 20% (il 19,8% per l’esattezza) a 11,60 euro. La controllata di Fsi, assistita da Mediobanca e Intermonte, ha sottoscritto un accordo con Duccio Vitali, azionista e consigliere delegato di Alkemy, che si è impegnato a portare in adesione all’offerta l’11% del capitale (17,87% dei diritti di voto). StarTip (Tamburi Investment Partners), che detiene il 7,48%, e gli altri azionisti della società sono orientati a non aderire all’offerta perché il prezzo è ritenuto troppo basso. Il fronte del no all’Opa rischia, dunque, di farla naufragare, a meno che Retex non alzi il prezzo.
Tra gli altri azionisti di Alkemy, oltre a Vitali e StarTip, ci sono Riccardo Lorenzini con una quota del 6,25%, Cip Merchant Capital Limited (6,69%), Alberto Bitetto con Twinfin (5,02%), Francesco Brioschi con Sofia Holding (5,01%) e Lappentrop (1,77%). Alkemy, quotata dal 2017, ha chiuso il 2023 con ricavi per 119,16 milioni di euro (+11,8% annuo).