All’ultimo miglio di campagna elettorale per le europee, il campo largo è unito da gaffe, stramberie e scivolate. C’è Giuseppe Conte che fa rivoltare la Confindustria e parla di «capitalismo infetto». Segue a ruota Elly Schlein. Durante una diretta Instagram, una studentessa evoca «l’intifada» e incita al boicottaggio delle università israeliane. La segretaria non prende le distanze e annuisce convinta. Per l’occasione si fa vivo Beppe Grillo e ospita sul suo Blog un articolo in cui si propone di eliminare la «Festa della donna». Timbra il cartellino Stefano Patuanelli con la trovata di rivelare gli ultimi sondaggi dal suo profilo Facebook. Per Alleanza Verdi e Sinistra è sempre la solita storia. La campagna elettorale nel segno di Ilaria Salis. Pazienza se l’insegnante detenuta a Budapest è accusata di violenza e lesioni ai danni di due attivisti di estrema destra. L’antipasto del voto è un piatto ricco. È sabato e Schlein si collega in diretta Instagram per parlare di diritto allo studio con due rappresentanti degli studenti. A improvvisare il comizio è Camilla, dell’Unione degli Universitari.
Camilla, orgogliosa, rivendica: «Oggi la protesta studentesca è diventata altro, è diventata intifada studentesca». Il riferimento è alle varie rivolte dei palestinesi contro Israele. Una guerriglia che ha provocato migliaia di morti da entrambe le parti. Schlein però fa sì con la testa. La studentessa dell’Udu insiste con la «scissione tra quelli che sono gli accordi tra gli atenei israeliani e gli atenei italiani». La leader del Pd, di nuovo, annuisce. Poi accenna un mezzo sorriso.
Conte, invece, sabato si è presentato al convegno dei giovani di Confindustria a Rapallo e ha sparato contro il «capitalismo infetto» a proposito dell’inchiesta di Genova che ha portato ai domiciliari il governatore della Liguria Giovanni Toti. «Sono parole da campagna elettorale», ha liquidato la faccenda il presidente di Confindustria Emanuele Orsini. Emma Marcegaglia ha perso le staffe: «Sentire un leader politico che parla di capitalismo infetto mi fa girare le balle: siamo gente seria, pretendiamo rispetto». Conte, in piena trance agonistica, non ha ritrattato. «Ho parlato di capitalismo infetto e lo rivendico, ma non bisogna fare di tutta l’erba un fascio», ha detto il leader del M5s a In Mezz’ora su Rai3. A sabotare l’attivismo di Conte ci ha pensato il capogruppo grillino al Senato Stefano Patuanelli. Che dal suo profilo Facebook ha praticamente diffuso un sondaggio, parlando di colori anziché di partiti. Il problema è che accredita il «giallo», ovvero i Cinque Stelle, all’incirca al 10%. Non proprio un favore a Conte. «Il nero continuerà a essere il colore più gettonato, merita un 26/28. Bene il rosso, sopra ogni previsione, tipo 23/25. L’azzurro regge ma sotto il 10, così come il verde: se la giocano. Più o meno come il giallo», ha scritto Patuanelli, in barba al divieto di diffondere i sondaggi nei quindici giorni prima del voto.
Il più originale è Grillo che se ne esce con un articolo sul Blog, firmato dalla candidata del M5s alle europee Giovanna Basile, in cui si propone di sostituire la «Festa della Donna» dell’8 marzo con la «Giornata internazionale dell’uguaglianza tra uomini e donne». Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli non hanno bisogno di invenzioni dell’ultimo minuto. Avs sta puntando tutto su Ilaria Salis, che comunque resta sotto accusa in Ungheria per «lesioni» e «violenza».