Al via la settimana di cerimonie per la celebrazione dello Sbarco in Normandia delle truppe alleate, il D-Day del 6 giugno di 80 anni fa che contribuì in maniera decisiva a liberare l’Europa dallo spettro del nazismo. Nonostante i veterani ancora in vita siano sempre meno, delle celebrazioni saranno numerose. Spettacoli pirotecnici, lanci con il paracadute, commemorazioni solenni e cerimonie a cui i leader mondiali parteciperanno in questa settimana, proprio nel momento in cui venti di guerra sono tornati a soffiare sul Vecchio Continente. Ieri da tre aerei da trasporto C-47 si sono lanciati numerosi paracadutisti rievocando in parte quanto accaduto nel 1944.
Invitati i leader mondiali, tra cui il presidente americano Joe Biden e quello ucraino Volodymyr Zelensky mentre Vladimir Putin non è stato chiamato a partecipare. «Le condizioni per la partecipazione della Russia non ci sono, data la guerra d’aggressione lanciata nel febbraio 2022, che non ha fatto altro che aumentare in queste ultime settimane», hanno spiegato gli organizzatori, forti anche del disagio espresso da molti Stati membri dell’UE se a Putin fosse stato permesso di partecipare, e del mandato d’arresto nei confronti dello zar emesso dalla Corte penale internazionale. Ad alcuni rappresentanti russi è stato comunque consentito l’accesso, in riconoscimento del sacrificio della Russia in tempo di guerra, quando l’allora Unione Sovietica perse oltre 25 milioni di persone.
Decine di veterani della Seconda Guerra Mondiale si sono riuniti ribadendo più e più volte che «la guerra è un inferno». Il veterano più giovane del gruppo ha 96 anni e il più anziano 107. «Settemila dei miei compagni marines sono stati uccisi.
Ventimila persone furono uccise, ferite, imbarcate su navi, sepolte in mare», ha detto Don Graves, uno dei veterani del Corpo dei Marines degli Stati Uniti che ha prestato servizio a Iwo Jima, nel Pacifico. «Voglio che i più giovani, le generazioni più giovani qui, sappiano cosa abbiamo fatto», ha ribadito l’ex soldato.