WhatsApp, guai a scrivere questo messaggio in auto: può scattare la multa

WhatsApp, guai a scrivere questo messaggio in auto: può scattare la multa

Un tempo si usava lanciare dei segnali con i fari della propria auto, in questo modo si avvisavano gli altri conducenti della presenza di una pattuglia della polizia stradale o addirittura di un posto di blocco. Adesso, con l’avvento dei social network, e in particolar modo di WhatsApp, certe “cortesie” da parte di chi si trova al volante si sono modernizzate.

Le chat WhatsApp dedicate

Pare che negli ultimi anni abbiano preso piede dei gruppi su WhatsApp in cui gli automobilisti arrivano a scambiarsi informazioni circa ciò che è possibile incontrare su strada a livello di controlli. Vengono segnalate le pattuglie della polizia, i posti di blocco, persino gli autovelox. Ciò comporta dei rischi, il primo dei quali in ambito della sicurezza stradale stessa. Il cellulare, infatti, non dovrebbe essere utilizzato quando ci troviamo alla guida. Tali sistemi sono vietati, e punibili da sanzioni che vanno da un minimo di 165 fino a un massimo di 660 euro. Questo metodo tecnologico e veloce per “aiutarsi” fra automobilisti, però, pare proprio essere in voga. E, oltre a costituire un rischio per la sicurezza del conducente e degli altri, va anche a rendere inefficaci tutte quelle misure applicate per convincere a rispettare il Codice della strada.

Non si pensi soltanto alle multe scampate grazie ai messaggi in cui si indica l’ubicazione dell’autovelox. Segnalando pattuglie e posti di blocco, si può anche aiutare, senza volerlo, delinquenti in fuga o soggetti con alto tasso alcolico che non dovrebbero trovarsi al volante.

Le chat WhatsApp si stanno tuttavia sempre più diffondendo. Basti pensare che in Spagna questi gruppi arrivano addirittura a contare 15mila componenti.

Cosa dice la legge

Ma è legale far parte di un gruppo WhatsApp in cui segnalano i posti di blocco? Secondo alcuni si può contestare il reato di interruzione di pubblico servizio, tanto che ci sono stati degli agenti di polizia che hanno deciso di denunciare alcuni membri delle fantomatiche chat, quando colti sul fatto. C’è un caso, quello di Mantova, risalente allo scorso anno, in cui l’amministratore di una chat di un gruppo di questo genere venne denunciato. “Oltre a denotare assenza di senso civico, coloro che hanno diffuso quelle notizie in chat hanno in qualche modo favorito i malviventi che le hanno sfruttate a scapito della sicurezza dei cittadini. Ma una considerazione“, aveva dichiarato il questore Giannina Roatta, come riportato da Il Giorno. In realtà, almeno fino ad ora, non sono state emesse condanne.

Pare piuttosto che si possa contestare la violazione dell’articolo 45, comma 9-bis, del Codice della strada.

Dunque, se al momento non è punibile l’appartenenza a un gruppo WhatsApp in cui si segnalano posti di blocco o pattuglie delle forze dell’ordine, il discorso è diverso quando in chat si indica la precisa ubicazione di apparecchiature finalizzate al controllo elettronico della velocità come autovelox e telelaser. In quel caso, attenzione a scrivere certi messaggi sulla piattaforma. Segnalare il luogo esatto in cui si trova un autovelox, potrebbe infatti far scattare una multa, anche salata.

Leave a comment

Your email address will not be published.